Terra Futura: le buone pratiche di sostenibilità

Dal 20 al 22 maggio torna alla Fortezza da Basso, “La cura dei beni comuni” al centro dell’ottava edizione, presentata oggi a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 maggio 2011 19:47
Terra Futura: le buone pratiche di sostenibilità

Firenze – Torna alla Fortezza da Basso dal 20 al 22 maggio Terra Futura, la mostra convegno delle buone pratiche di sostenibilità, che da otto anni a Firenze fa incontrare cittadini, società civile organizzata, istituzioni e imprese eticamente orientate, impegnati sulla strada dello sviluppo sostenibile. Un evento che fa toccare con mano la forte potenzialità e la portata innovativa delle buone pratiche esistenti e già diffuse in tutta Italia e all’estero. Promosso e organizzato da Fondazione culturale Responsabilità Etica Onlus per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, in partnership con Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente, l'appuntamento, cresciuto negli anni, è diventato un punto di riferimento del panorama nazionale e internazionale sulla sostenibilità a 360 gradi, vetrina ma anche vero e proprio laboratorio di buone prassi.

A sottolinearne il valore, presentando l’edizione 2011, Mariateresa Ruggiero, direttrice della Fondazione Culturale Responsabilità Etica: «Terra Futura è un luogo dove si fa rete, condividendo progetti e iniziative di buone prassi, attraverso le quali offrire risposte concrete alle domande che la società, l'ambiente e la collettività ci pongono. È occasione in cui conoscere le sperimentazioni che hanno avuto successo, dalle quali partire per una riflessione sul cambiamento, sulla necessità di un nuovo contratto collettivo sociale».

Il filo rosso di quest’anno è la cura dei beni comuni: una cura che - considerato il disinteresse evidente o l’incapacità dei governi e delle istituzioni di farvi fronte - è sempre più nelle mani dei cittadini e delle organizzazioni. Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana, ha evidenziato «il ruolo attivo della Regione, coinvolta nell'alimentare la riflessione su temi come l'edilizia sostenibile, il riciclaggio delle plastiche miste, l'alimentazione scolastica, l'economia solidale.

Il tema scelto quest'anno è quanto mai attuale, per salvaguardare non solo le risorse ambientali, naturali ma anche le risorse sociali, come la salute, la sicurezza, la democrazia, tutti aspetti che ci consentono una vita di qualità. Il vero protagonista delle tre giornate fiorentine è il cittadino, perché è il cittadino il vero garante dei beni comuni». Acqua e difesa delle risorse idriche sono al centro degli appuntamenti proposti dalla Provincia di Firenze. «L’occasione di riflessione e di indicazione di prospettive offerte Terra Futura sono essenziali» ha sottolineato l’assessore all'Ambiente Renzo Crescioli.

«Gli interventi per la sostenibilità sono cosa a cui non bisognerebbe rinunciare, anche in un momento di particolare difficoltà economica per gli enti pubblici, come quello che stiamo affrontando». Alla Fortezza anche l’associazione “Per l’Arno”, che mette insieme le province e i comuni in cui scorre il fiume, vera risorsa del territorio. Cristina Giachi, assessore alle Politiche giovanili, Università e ricerca del Comune di Firenze, ha ricordato l’impegno costante del Comune sui fronti della sostenibilità, come il progetto delle “invasioni botaniche”, che prevede l’installazione in città di alberi e aree verdi.

E illustrando la presenza dell'ente alla manifestazione, ha detto: «A Terra Futura proponiamo il convegno “Patto dei sindaci: il piano d'azione per l'energia sostenibile del Comune di Firenze”, organizzato dall'Ufficio Agenda 21, in cui vogliamo riflettere insieme sulle questioni della politica ambientale nelle città. Crediamo che sia fondamentale una prospettiva lungimirante di rapporto con le risorse urbane, che renda i cittadini protagonisti della loro città». «In questo contesto difficile non dobbiamo aver paura di portare dei messaggi forti di speranza – ha detto Carlo Bossi, presidente di Firenze Fiera -: è indispensabile trovare strumenti e risorse per sostenere e far crescere tali iniziative».

Presenti anche tutti i partner di Terra Futura: realtà diverse per storia, appartenenza, ambito di impegno, che intorno alle parole chiave dei “beni comuni” e della “sostenibilità” fin dalla prima edizione condividono il percorso di costruzione e di elaborazione culturale dell'evento. «Il lavoro è il primo bene da tutelare, perché consente l'autorealizzazione della persona: e quando è “sostenibile” ha anche un'utilità sociale alta, perché completa la possibilità delle persone di realizzarsi in una prospettiva di comunità» ha affermato Giacinto Palladino, segretario nazionale Fiba-Cisl. È dedicata alla foresta e al legno la partecipazione di Legambiente: «La Toscana è la regione italiana con il più grande patrimonio boschivo - ha spiegato Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana - e deve quindi poter diventare leader nel settore della bioedilizia e dell’abitare sostenibile».

Spazio alla città e al territorio per l’Arci, alle buone pratiche da attuare e già attuate nei circoli toscani, come ha spiegato Marco Andrei, responsabile buone pratiche e sviluppo sostenibile di Arci Firenze: «Per noi Terra Futura è un’occasione per far conoscere quello che di buono facciamo quotidianamente, ma anche per formarci sui temi della sostenibilità. Quest’anno – ha aggiunto - avrà particolare spazio la musica, con il concerto della corale di Impruneta per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, e con la partecipazione di “El General” (Hamada Ben Amor), il rapper tunisino voce della rivolta tunisina contro Ben Alì, censurato dal regime.

Donatella Turri, direttrice della Caritas di Lucca: «Cogliamo l'occasione di Terra Futura per dare voce agli “ultimi” e al loro diritto di partecipare ai beni comuni della Terra. Beni comuni che tali devono rimanere, proprio affinché i poveri non ne siano esclusi». Anche la Caritas toscana sarà impegnata, in particolare, sul tema dell’acqua: «Vogliamo che i cittadini siano informati e che, in vista del referendum, possano fare una scelta consapevole e responsabile che li renda protagonisti della comunità».

Alla Fortezza da Basso, un ampio panorama delle buone pratiche già esistenti e sperimentate nelle nostre città e sui territori: prodotti, progetti e percorsi, frutto di scelte e azioni di vita, di governo e di impresa che sono l’unica strada possibile verso un futuro più equo e sostenibile. Nella vasta rassegna espositiva, articolata in 13 diverse sezioni tematiche, numerosi i settori rappresentati: tutela dell’ambiente, energie alternative, finanza etica, commercio equo, agricoltura biologica, edilizia e mobilità sostenibili, turismo responsabile, e ancora consumo critico, welfare, impegno per la pace, solidarietà sociale cittadinanza attiva e partecipazione.

Un mondo che sa produrre nuova economia e generare occupazione. L’evento propone anche un programma culturale fitto, fra seminari, dibattiti e convegni con esperti e testimoni dei diversi ambiti; e ancora numerosi workshop e laboratori, per far sperimentare ai visitatori come sia possibile declinare la sostenibilità a partire dal quotidiano di ciascuno. Circa 600 le aree espositive e oltre 5000 enti rappresentati; 280 gli appuntamenti culturali che vedranno l’intervento di quasi 1000 relatori.

Tra i progetti speciali di Terra Futura: la Borsa delle Imprese Responsabili, incontri one to one per favorire nuove opportunità di green&social business per tutti gli attori di sistema (pubblico, privato eticamente orientato e non profit), il Premio Architettura e Sostenibilità e Terra Futura per la Scuola. Terra Futura, a ingresso libero, è un evento sostenibile grazie alle sue scelte e azioni responsabili. www.terrafutura.it

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