Firenze– I palazzi del Consiglio regionale si aprono per la festa della Repubblica alla visita dei cittadini e anche in questa occasione si registra la forte partecipazione di pubblico che ha caratterizzato le ultime occasioni, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Sono state le note dell’Orchestra giovanile di Firenze diretta da Janet Zadov dell’Accademia musicale di Firenze, ad aprire alle 11.30 la giornata nel cortile di Palazzo Panciatichi. Musica, spettacoli e conferenze nel pomeriggio. Sono già tremila i cittadini che hanno visitato i palazzi del Consiglio regionale aperti al pubblico per la festa della Repubblica.
Hanno affollato le sale di palazzo Panciatichi-Covoni e palazzo Bastogi, in via Cavour, per i concerti, gli spettacoli, le mostre. Hanno ammirato gli sbandieratori di San Pietro della contrada Alfiere di Bagno a Ripoli, hanno partecipato alle visite guidate, ascoltato i canti del coro della Martinella del Cai, Club Alpino Italiano sezione di Firenze, e si sono messi in coda per la degustazione di gelato artigianale nel cortile di palazzo Panciatichi. Con il presidente Alberto Monaci, presente questa mattina, si sono alternati nel corso giornata i consiglieri Daniela Lastri, Marco Carraresi, Marta Gazzarri e Giuseppe Del Carlo, che hanno presentato mostre e iniziative ai cittadini, hanno accolto i visitatori, assistito agli eventi.
Si conferma anche in questa occasione la tendenza degli ultimi appuntamenti: una partecipazione più numerosa e sentita, che lega tutte le celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia. “Il successo della nostra iniziativa, con le sedi dell’assemblea regionale aperte – dichiara Alberto Monaci, presidente del Consiglio regionale della Toscana –, e la partecipazione alle celebrazioni del 2 giugno ci confermano il rinnovato legame tra i cittadini e le istituzioni, che sono sentite sempre di più come la casa di tutti.
Un sentimento più forte delle difficoltà che in questo difficile passaggio storico avrebbero potuto accentuare le divisioni”. Il presidente ha partecipato questa mattina, a Firenze, alle celebrazioni in piazza dell’Unità d’Italia e in piazza della Signoria, prima di rientrare a palazzo Panciatichi, oggi aperto al pubblico per tutta la giornata, così come palazzo Bastogi. “Il 2 giugno 1946 il popolo scelse liberamente la Repubblica. Oggi, 65 anni dopo, l’Italia si trova a celebrare i 150 anni dall’Unità nazionale in un difficile passaggio storico.
Tutti i cittadini – chiude il presidente del Consiglio regionale – sono chiamati ad un contributo di passione democratica e cittadinanza attiva per riaprire, alla Toscana e a tutta l’Italia, una prospettiva di sviluppo e di crescita ‘insieme’. Con il pensiero rivolto soprattutto ai giovani, che, anche nella nostra regione, si trovano in tanti a misurarsi con un presente incerto e hanno bisogno di tornare a vedere il futuro”. Coinvolgere direttamente i ragazzi per farli sentire protagonisti nei valori della repubblica, dell’unità d’Italia, della costituzione.
E’ stata la scelta del comune di Campiglia che ha festeggiato il 2 giugno all’insegna della musica, della riflessione storica e civica, della convivialità. Emozionante l’Inno di Mameli intonato dai bambini delle elementari. Al centro dell’attenzione i corpi musicali di Venturina e Campiglia che hanno guidato il corteo dal centro di Venturina fino al parco di Tufaia e dei laghetti, dove si è esibita la banda giovanile delle scuole di musica Mascagni di Venturina e Puccini di Suvereto diretta da Carmelo Santalucia, insieme al coro della scuola elementare Marconi di Venturina nell’ambito di un progetto coordinato dall’insegnante Franca Orlandini.
Lungo il percorso i residenti in via della Pace e via della Resistenza hanno lanciato dalle finestre una pioggia di coriandoli tricolore. “Voglio ringraziare pubblicamente queste persone – ha detto il sindaco – perché ci hanno regalato uno scenario ancor più festoso ed emozionante”. Nel suo discorso istituzionale Rossana Soffritti ha ricordato che il 2 giugno è un tassello fondamentale dell’unità del nostro Paese, il giorno in cui 65 anni fa gli italiani, per la prima volta votando con il suffragio universale, scelsero di essere una repubblica ed espressero poi nella Costituente uno dei momenti più alti della nostra storia.
“Unità non significa pensare tutti allo stesso modo – ha detto il sindaco – ma riconoscere attraverso valori e regole condivise i limiti oltre i quali non possiamo andare”. In rappresentanza dell’Anpi e dell’Istituto storico della resistenza e la società contemporanea di Livonro (Istoreco) è intervenuto il prof. Della Maggiore che ha ricordato tra l’altro la figura di Costanzo Ebat, che nel 1943 decise di lasciare la famiglia e diventare partigiano ma venne catturato dai fascisti e ucciso il 3 giugno, a 33 anni.
Una storia scelta, anche se triste, ma perché carica di speranza, infatti nel corso della prigionia Ebat scrisse al figlio “…ti è rimasto il mio esempio, e tu ne sono certo, saprai calare questa orma di onestà e lealtà”. Della maggiore ha ricordato il ruolo importante che Campiglia e Piombino ebbero nella resistenza ed ha poi concluso un intervento ricco di riferimenti storici e molto appassionato, citando le parole di Piero Calamandrei sulla Costituzione. Importante anche il contributo dei Pionieri della Croce Rossa di Venturina che, attraverso il loro coordinatore marco Caselli, hanno presentato il loro progetto, che affonda le radici nella battaglia di Solferirno, di aiutare ogni uomo in difficoltà.