Firenze - “Abbiamo già chiesto di ottenere copia dei contratti stipulati dal Comune di Firenze per la locazione di immobili a terzi – afferma il Consigliere Comunale Tommaso Grassi – e ci riserviamo di intervenire nuovamente quando avremo i documenti, ma basandosi su quanto già a nostra conoscenza riteniamo che sulle assegnazioni degli spazi alle associazioni deve essere garantita trasparenza ed equità di trattamento.” “Abbiamo visto che, in questo mandato elettorale, gli spazi a disposizione sono stati assegnati automaticamente senza valutare l’offerta e l’uso che ne sarebbe stato fatto dall’assegnatario solo perché il numero delle richieste coincideva con gli spazi disponibili: noi crediamo che se fosse stato emesso un bando le richieste sarebbero state molte di più, ne sono testimonianza la cronica mancanza di spazi per le associazioni, di cui sono stato testimone diretto nello scorso mandato al Quartiere 5.
Non è assolutamente accettabile che si possa procedere ad affidamenti diretti senza bando.” “Riteniamo inoltre che alcune assegnazioni di spazi destinati a soggetti culturali non possano essere condivisibili in quanto assegnati a funzioni commerciali che sono solo connesse all’ambito culturale: ci sorprende quindi che l’Assessore Da Empoli abbia risposto ad una interrogazione in merito, sostenendo che non essendo esclusa espressamente nel bando la funzione commerciale questo legittima l’assegnazione.
- conclude Grassi - Anche se avesse ragione, è da ritenersi sicuramente una scelta non condivisibile, visto che i canoni ridotti a cui sono stati affittati i locali risultano essere troppo elevati per le associazioni culturali senza scopo di lucro ma 'di favore' per chi guadagna ogniqualvolta c’è da 'strappare' i biglietti per un concerto in Città.”