Firenze - Un antennista di 42 anni ha perso la vita questa mattina precipitato dal tetto di un palazzo a Chiesanuova, nel comune di San Casciano Val di Pesa in provincia di Firenze. L'uomo, per cause in corso di accertamento, è scivolato cadendo nel giardino. Accertamenti sono in corso per appurare se avesse indossato l'imbracatura e se vi siano responsabilità “Continua questa catena di morte, inaccettabile mostruosa – ha dichiarato Rossano Rossi, segretario Cgil Firenze - . Oggi un giovane antennista, conosciuto e stimato da tutti a San Casciano, ha perso la vita cadendo da un tetto dove montava un impianto satellitare.
Non è giusto, non è accettabile, il lavoro è vita, il lavoro è famiglia da ritrovare la sera quando si torna a casa, non può essere morte per qualcuno, dolore e disperazione per molti di più. Si sono fatti dei passi sulla strada della sicurezza in questi ultimi anni, ma sono del tutto insufficienti. In tempo di crisi i rischi sul lavoro aumentano, quando c'è, quando si ha la fortuna di trovarne bisogna correre, bisogna consegnare il lavoro nei tempi giusti perché potrebbe non arrivarne altro, manca il tempo per valutare il rischio che non può essere solo una percezione individuale, occorrono investimenti in sicurezza, occorre formazione, occorrono controlli.
Occorre l'impegno di tutti in questa direzione, istituzioni in primis, e poi forze sociali e politiche per porre fine a quella che si figura un giorno dopo l'altro, un mese dopo l'altro, un anno dopo l'altro come una vera e propria strage. Alla famiglia e agli amici, a tutti coloro che lo conoscevano e gli volevano bene il cordoglio e la vicinanza mia personale e di tutta la Cgil”. “Dalle prime ricostruzioni degli inquirenti non paiono esserci responsabilità oggettive all’origine dell’incidente”, commenta Roberto Rizzo, Responsabile Dipartimento Lavoro-Welfare Idv Toscana.
“La semplice fatalità, però, non può essere una giustificazione. Incidenti come questo ci ricordano come nel nostro Paese manchi ancora una vera cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Negli ultimi due mesi, anche in Toscana, abbiamo assistito a una drammatica sequenza di incidenti e morti sul lavoro. Drammatico, in questo senso, che uno dei primi atti del Governo, de anni fa, sia stato cancellare il Testo Unico sulla Sicurezza varato dal Governo Prodi e che alcuni Ministri, come Giulio Tremonti, continuino a ripetere che la 626 è un optional”. “Portare al centro della discussione e dell’azione politica questo tema fondamentale – conclude Rizzo – dovrebbe essere una priorità per le Istituzioni e per tutti i soggetti politici a livello locale e nazionale”.