Firenze - Nuova tappa del percorso di approfondimento sul futuro del parco della Piana promosso dai sindaci di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano e Signa per illustrare l’impatto sul territorio delle ipotesi di sviluppo dell’aeroporto Vespucci. Questa mattina un gruppo di esponenti delle associazioni di categoria Confindustria, Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, Legacoop e Cna dei vari livelli ha partecipato a un sopralluogo che ha preso avvio dalla collina della discarica di Case Passerini, da dove è ben visibile l’ampia porzione di parco tra Firenze e Prato che sarebbe sacrificata dalla pista aeroportuale parallela ipotizzata dalla variante al Pit (Piano d’indirizzo territoriale) della Regione Toscana.
Il sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, e quello di Campi Bisenzio, Adriano Chini, hanno illustrato le problematiche tecniche e ambientali che l’opera comporterebbe: innanzitutto la completa ricostruzione del reticolo idraulico che assicura la regimazione delle acque e la messa in sicurezza della Piana fiorentina. L’ipotesi di pista parallela all’autostrada A11 imporrebbe lo spostamento del Fosso reale - un canale pensile che rappresenta il principale canale di drenaggio della Piana e si sviluppa fino a sei metri dal livello del suolo - e creerebbe una serie di ulteriori problemi.
Il presidente del Consorzio di bonifica dell’area fiorentina, Marco Bottino, ha ribadito nel corso del sopralluogo di stamani quanto già spiegato nei giorni scorsi durante le audizioni davanti alle commissioni consiliari della Regione Toscana. Queste le opere richieste, per citare solo le più rilevanti: l’innalzamento di un tratto dell’autostrada, le modifiche della viabilità di via dell’Osmannoro, lo spostamento della viabilità d’accesso al Polo Scientifico, le modifiche della viabilità di via lungo Gavine, la realizzazione di un nuovo canale pensile per il nuovo Fosso Reale e la realizzazione di due canali colatori.
Assai pesanti sarebbero inoltre le conseguenze sul piano ambientale: la pista parallela cancellerebbe infatti d’un sol colpo l’oasi Wwf di Focognano, l’area naturale protetta della Querciola gestita da Legambiente e gli stagni della Piana. L’ultimo capitolo riguarda infine i costi di tali opere. Uno studio dello stesso Consorzio di bonifica li ha quantificati solo per le opere idrauliche tra i 12 e i 15 milioni di euro per lo spostamento del Fosso Reale, cui va aggiunto il prezzo dell’esproprio per un volume complessivo di circa 24 ettari.
Il costo totale dell’opera - variabile a seconda dei prezzi degli espropri - potrebbe superare i 50 milioni di euro, senza contare gli ulteriori costi per lo spostamento, l’esproprio e la realizzazione della cassa d’espansione del Polo Universitario e la realizzazione delle connessioni fra reticolo minore delle acqua basse e il Fosso Reale