Il tempo domenica sembrava un pugile ballerino che non ha voglia di scoprire le carte. In Piazza Santa Croce gli organizzatori scrutano il cielo dubbiosi, gli spettatori girellano chiedendosi se l’evento si farà. Le magliette, frutto della donazione al Meyer, offerte dallo sponsor Lawley, vengono messe sopra le felpe o indossate come improvvisati copricapo perché piove e comunque fa’ freddo. Sono le quattro quando con un colpo di vento torna il sole, così si ultimano i ritocchi per allestire il ring, l’impianto luce ed audio, l’orario d’inizio degli incontri è fissato per 18.30.
Guadagno la mia magliettina e saluto Marco del Centro Sport da Combattimento che m’invita a trovare gli atleti in “isolamento”. Butto un occhio discreto in giro e mi fermo nella stanza di Gianpietro “Giampo” Marceddu, tre volte campione mondiale di kick boxing, thai boxe, k1 rules. Tensione e concentrazione, ma anche grande disponibilità, rimango il tempo necessario per scambiare quattro chiacchiere e fare il mio in bocca a lupo a Giampo. Di nuovo fuori un bambino rivolgendosi al babbo dice: - ma quando escono i giocatori? - pugili – risponde il babbo. Pugili annuisco io. All’incirca alle 18.00 parte l’esibizione di lotta greco – romana dei giovani atleti della palestra “Sempre Avanti Firenze” che organizza l’evento.
Il tempo ricomincia a ballare, ma l’evento si farà. Forse. Il primo a salire sul ring è proprio Giampo, pesi mosca, sei riprese, il suo avversario è il bulgaro Hyusein Hyuseinov. Giampo inizia a danzare sulle punte dei piedi ed a mettere colpi precisi. Il bulgaro rimane in atteggiamento guardingo ben chiuso nella guardia, mettendo ogni tanto qualche duro colpo. Si va avanti così per le successive cinque riprese, dove Giampo continua a fare il match ma non affonda, nell’ultima invece una combinazione montante destro e gancio sinistro spegne la luce del bulgaro per alcuni secondi, dopo il conteggio si riprende.
Hyuseinov cerca il colpo disperato, ma il match scivola verso la fine scontata. Giampo vince ai punti e finisce mantenendo una buona freschezza atletica, tanto che corregge lo speaker al banco dei giudici sul computo delle sue vittorie da professionista. Che sono tre, con quella di oggi. Nel secondo match il fiorentino Stefano Gualtieri incontra il piemontese Emiliano Richetta. Pesi leggeri quattro riprese. L’incontro appare subito più cruento del primo e non solo perché sull’arcata sopraccigliare destra del pugile di casa si apre un pericoloso taglio, probabile una testata involontaria, ma soprattutto perché quest’ultimo si scopre tantissimo portando larghi ganci, mentre il suo avversario rientra con precisi colpi.
In ogni momento si ha la sensazione che il match finisca prima del limite. Gualtieri invece prosegue con gran cuore ed a metà della quarta ed ultima ripresa centra il piemontese, finalmente, con un tremendo diretto destro spedendolo al tappeto. Il match si conclude con la vittoria ai punti dell’atleta di casa. Nel terzo match Giacomo Mazzoni incontra il bulgaro Marinov pesi welter, 6 riprese. Mazzoni si dimostra pugile solido e concreto, ritmo alto fin dall’inizio, viene avanti colpendo a due mani, il bulgaro appare passivo e chiuso nella sua guardia.
L’incontro si svolge su questo binario, Marinov viene fuori solo a sprazzi e timidamente nella quinta ripresa, ma presto ritorna a più miti consigli, atteggiamento che lo salva da una conclusione prima del limite. Verdetto scontato. Vince ai punti Mazzoni. Nel quarto match il kosovaro, fiorentino di adozione, Ilir Mustafà incontra Alexey Ribchev, pesi supermedi, sei riprese. Incontro fra pugili esperti e fasi di studio durante il primo round, man mano che le riprese passano però il ritmo si fa’ più incalzante, e i due si assestano duri colpi.
Mustafà punge con il jab e il diretto destro, Ribchev risponde con colpi potenti, Il match finisce con un scambio a due mani. Il verdetto è un pareggio, ed è comunque una bella soddisfazione per Mustafà che si regala, per i suo quarantesimo compleanno, un risultato positivo contro un avversario solido come Ribchev. Alle 20,50 sul ring ci sono Lenny “Mangusta” Bottai e Rastislav Kovac. Pesi superwelter, otto riprese. Match clou della serata. La concentrazione è massima tanto che i due non battono ciglio quando un potente petardo scoppia in Piazza.
Il pubblico è tutto per il livornese attuale campione internazionale IBF, diversi i suoi compaesani che lo incitano trasportando l’intera Piazza.. Lenny attacca e Kovac risponde, dimostrando di essere un valido avversario. Sul finire della ripresa Lenny mette un gancio sinistro alla testa. Il colpo seppure precisissimo, non sembra particolarmente violento. Ma Kovac accusa. L’incontro riprende, ma dura solo un’altra manciata di secondi, Kovac abbandona, toccandosi vistosamente l’orecchio destro.
È KOT alla prima ripresa. Il gancio sinistro si è stampato proprio sull’orecchio di Kovac, “facendo da tappo al timpano”, come ci confermerà lo stesso Bottai mentre osannato dalla Piazza si avvia verso gli spogliatoi. Lenny si concede ancora ai suoi tifosi sempre a torso nudo incurante del freddo, a noi non rimane che tornare a casa sfregandosi le mani per la bella giornata passata. di Massimo Capitani