Firenze, 4 maggio 2011- Progettare sapendo che “balcone”, “sagoma”, “superficie utile lorda” o “altezza massima” sono termini che hanno lo stesso significato a Capalbio come a Barberino. È l’obiettivo della Proposta di regolamento per l’unificazione a livello regionale delle definizioni tecniche e dei parametri urbanistici ed edilizi in materia di governo del territorio, elaborata nel corso del 2010 da Anci Toscana e INU Toscana e sintetizzata nel volume “Parametri urbanistici unificati: un possibile primato per la Toscana” che è stato presentato oggi presso la sede di Anci Toscana e che rientra nella collana “I manuali” di Anci Toscana. La proposta, messa a punto da un gruppo di lavoro congiunto, nasce dall’esigenza di unificare a livello regionale il lessico degli strumenti, degli atti di governo del territorio e dei regolamenti edilizi degli enti pianificatori, nell’intento di superare l’attuale diversificazione – tra comune e comune e tra le diverse aree geografiche – delle nozioni più rilevanti (anche le più diffuse e elementari), che è causa di incertezze interpretative e difficoltà operative.
“Mettiamo a disposizione dei Comuni toscani, della Regione Toscana e dei professionisti del settore il frutto di questo lavoro, che faciliterà e semplificherà notevolmente i rapporti tra cittadini, professionisti e Amministrazioni locali – commenta Simone Gheri, sindaco di Scandicci e responsabile Urbanistica di Anci Toscana – La stesura contenuta in questa pubblicazione rappresenta l’inizio di un percorso che nel frattempo ha già visto una fase di confronto e di condivisione con gli ordini professionali regionali (degli architetti, degli ingegneri, dei geometri, dei periti edili): una collaborazione assai proficua che ha prodotto nelle ultime settimane una stesura ulteriormente arricchita e aggiornata.
Ora la Giunta regionale non ha altro che da approvare il regolamento, e lo può fare prima della revisione della legge 1”. La redazione di un “glossario” comune – spiegano i curatori – non vuole andare a comprimere la libertà di progettazione ma mira, piuttosto, a garantirla e a semplificare e accelerare i tempi di redazione dei progetti. Questo nel massimo rispetto delle autonomie comunali, poiché non si va a incidere in alcun modo su scelte di tipo pianificatorio: “L’obiettivo – prosegue Gheri - è quello di far sì che le scelte in materia di pianificazione abbiano una stessa base tecnica di riferimento nei diversi comuni toscani.
Nessuna norma all’interno della proposta di regolamento definisce scelte di tipo pianificatorio: ci si limita a delineare l’apparato tecnico da utilizzare per confezionare gli strumenti della pianificazione territoriale, gli atti di governo del territorio e i regolamenti edilizi comunali”. “INU Toscana ha contribuito alla proposta di regolamento nella convinzione che ciò possa costituire un contributo alla semplificazione di quella complessa materia che è divenuta il governo del territorio – afferma Luciano Piazza, presidente pro tempore di INU Toscana –.
Detti parametri costituiscono strumenti tecnici di base a partire dai quali si definiscono le politiche territoriali relative al sistema insediativo. L’unificazione delle loro definizioni, oggi considerevolmente diverse nella strumentazione dei comuni toscani, lungi dal costituire un condizionamento per le politiche territoriali, favorisce la loro comprensione, il loro confronto e il loro coordinamento, limitando, di contro, i conflitti interpretativi nella fase gestionale”. I contenuti del regolamento La proposta di regolamento deriva dall’esigenza, formulata dalla stessa L.R.
1/2005, di definire i parametri urbanistici ed edilizi da applicare nella strumentazione comunale di governo del territorio. Le ‘parole-chiave’ contenute nella legge e nelle principali disposizioni normative regionali e nazionali di settore sono state comparate con quelle contenute nella strumentazione urbanistica e regolamentare di grandi comuni italiani e di tutti i capoluoghi di provincia della Toscana e con quelle proposte in un repertorio analogo elaborato dalla Regione Emilia Romagna. Ne è scaturito un elenco composto da 4 categorie omogenee:
- definizioni tecniche generali di riferimento (complesso edilizio, unità immobiliare ecc.); - definizione degli elementi costitutivi o di corredo delle costruzioni (balcone, ballatoio, loggia ecc.); - elencazione esemplificativa di opere, interventi e manufatti privi di rilevanza urbanistico-edilizia (pergolati, gazebo, insegne ecc.); - individuazione e definizione dei parametri urbanistici ed edilizi essenziali per l’elaborazione e la gestione degli strumenti della pianificazione territoriale, atti di governo del territorio e regolamenti edilizi (superficie utile lorda, volume ecc.).Olivia Bongianni