“Quando il Sindaco Renzi capirà che una città come Firenze non si amministra soltanto con slogan, promesse e frasi ad effetto, probabilmente saremo a buon punto per avere un primo cittadino capace di fare realmente il Sindaco e non solo la star televisiva”. Questo quanto dichiarato dai consiglieri comunali del PdL Francesco Torselli, Emanuele Roselli e Jacopo Cellai. “L’ultima grande ‘sparata’ renziana aveva riguardato la partenza dei lavori per la Linea 2 della tramvia – spiegano i tre esponenti dell’opposizione – annunciata per il 2 maggio e per una durata di mille giorni.
Peccato che le carte dicessero un’altra cosa, e questo aspetto assolutamente non trascurabile gli era pure stato fatto notare dalla nostra parte politica. Ma da parte del Sindaco nessun dietrofront, anzi, il solito disinteresse per quanto dice l’opposizione e gioco al rilancio con altri slogan ancora più roboanti. Ma il 2 di maggio i lavori non sono partiti, come volevasi dimostrare, anzi, le aziende che dovranno realizzare la Linea 2 della tramvia hanno fatto sapere di essere ancora in alto mare per quanto riguarda l’accordo sui costi di realizzazione dell’opera e sui giorni di durata dei lavori.
In pratica, un modo per dire al primo cittadino che con gli slogan e le sparate televisive non si realizzano le infrastrutture”. “E Renzi che fa? – proseguono i tre esponenti del PdL – Gioca al rilancio, annunciando di voler richiedere i danni alle aziende per il ritardo sull’inizio dei lavori. Oggi Tram Spa, concessionaria dei lavori per la realizzazione della Linea 2, risponde però al primo cittadino che i ritardi non sono imputabili alle aziende, ma all’amministrazione comunale, rilanciando a sua volta la palla nel campo avversario.
Uno spettacolo già visto con la Linea 1, quando Domenici ed i suoi annunciavano in pompa magna che entro il 2004 sarebbero state realizzate tutte e tre le linee e che i costi sarebbero stati esattamente quelli previsti. Come è andata la storia lo sappiamo tutti, con i costi saliti alle stelle ed i sette anni di lavori per una sola linea. Tutti, tranne il Sindaco-Rottamatore che parla di novità e di differente gestione della politica, ma poi finisce con l’operare esattamente, se non peggio, dei suoi predecessori”. “Renzi rappresenta il nuovo solo nelle parole, negli slogan e nelle apparizioni televisive – concludono Torselli, Roselli e Cellai – ma non nel modo di amministrare la città.
In quasi due anni di mandato, di concreto abbiamo visto poco o nulla, il resto sono promesse, frasi ad effetto, idee che restano tali. Ma ogni tanto, per fortuna, i nodi vengono al pettine: i lavori che dovevano partire il 2 maggio non ci sono, il Sindaco incolpi pure Tizio e Caio, ma i dati di fatto parlano in maniera inequivocabile”.