Dal 1 gennaio al 31 marzo 2011 risultano essere 1216 gli iscritti alle liste di mobilità della legge 236 (ovvero quella relativa ai lavoratori di aziende con meno di 15 dipendenti), oltre 500 in meno rispetto al primo trimestre dell'anno scorso (con un calo, 2011 su 2010, pari a circa il 30%). Di questi 649 sono uomini, e quasi 600 persone, tra uomini e donne, sono ricomprese nella fascia di età al di sotto dei 40 anni. "I numeri della nostra Direzione Lavoro non ci dicono che la crisi è passata, ma che la cassa integrazione in deroga sta funzionando: infatti i datori di lavoro, prima di ricorrere ai licenziamenti, utilizzano questo strumento che consente di slittare nel tempo la risoluzione del rapporto di lavoro" afferma l'assessore al lavoro della Provincia di Firenze, Elisa Simoni. I problemi occupazionali e di ripresa non permangono solo in settori colpiti ormai da tempo dalla crisi, come l'edilizia, ma interessano anche il mondo delle libere professioni: dalle 153 unità del 2009, si è passati alle 203 del 2010 e la tendenza sembra mantenersi anche per l'anno in corso. "Questo è un dato che deve farci riflettere profondamente per lo meno da due punti di vista: prima di tutto possiamo dire che la crisi colpisce tutti, anche tutte quelle professioni a supporto di altre attività prevalenti e mi riferisco appunto alle libere professioni, ai commercialisti, agli avvocati, ai notai.
In seconda battuta, mi pare indispensabile ragionare a tutto tondo del mercato del lavoro, da quello dipendente a quello autonomo, anche nell'ottica di una riorganizzazione complessiva del sistema degli ammortizzatori sociali".