La Guardia di Finanza ha scoperto che a Firenze alcuni taxisti hanno acquistato le loro licenze senza dichiarare al fisco il totale del pattuito e versato. Oltre 3 milioni di euro il danno economico rilevato dai controlli delle fiamme gialle. Le indagini sono state svolte a dati incrociati tra chi ha abbandonato il servizio e chi è subentrato dichiarando valori inferiori a quelli reali per la compravendita della licenza d'esercizio, atto che deve essere obbligatoriamente registrato. A far chiarezza sono stati soprattutto i contratti di mutuo stipulati per l'acquisto, contestuali al passaggio di proprietà, dichiarato in poche migliaia di euro a fronte di un impegno di oltre 250mila euro, circa l'80% in meno.
Per eludere i controlli i pagamenti venivano effettuati poi in contanti. "Il segreto di Pulcinella, che noi da tempo, inascoltati, abbiamo denunciato come frutto della mancanza di un mercato libero delle licenze - interviene Vincenzo Donvito, presidente di Aduc - un'evasione figlia del contingentamento comunale che ha di fatto creato una nicchia di privilegiati che agisce nell'offerta in regime di monopolio. Identica situazione in quasi tutto il commercio, con le autorita' comunali bendate per non vedere cio' che tutti sanno e praticano.
Situazione un po' attenuata coi tentativi delle lenzuolate Bersani e alcune leggi precedenti sempre di Bersani. Leggi poi disattese nella pratica da ordinamenti regionali e comunali. Ora sicuramente i taxisti fiorentini protesteranno contro di noi e saranno muti verso la Guardia di Finanza. Se l'amministrazione di Palazzo Vecchio, come timidamente ha gia' provato in passato, fara' ventilare l'ipotesi di una maggiore concessione di licenze, come i loro colleghi di Roma e loro stessi in passato, i taxisti bloccheranno piazza Signoria.
Chissa' se il Sindaco Matteo Renzi fara' come il suo collega romano, Gianni Alemanno: morire l'idea? Ma e' possibile - si chiede Donvito - che una citta' e la sua mobilita' alternativa a quella pubblica, deve essere schiava di una corporazione che impedisce, per esempio, che ci siano tariffe concorrenziali da taxi a taxi e, soprattutto, un numero di vetture in servizio degno di una citta' europea?"