Sempre più frequentemente gli animali selvatici si avvicinano ai centri abitati modificando i loro naturali comportamenti. Come accadde due anni fa per un cinghiale all’interno dell’ospedale di Careggi o solo alcuni giorni fa per il capriolo in un giardino nei pressi di viale Volta. Ricerca di cibo, numero in espansione, presenza di predatori nelle montagne vicine, sono solo alcuni dei motivi di questo fenomeno che ormai impegna la Polizia Provinciale in frequenti operazioni di soccorso.
Ieri una ventina di persone, tra agenti della Polizia Provinciale e guardie volontarie, sono state impegnate in un’operazione più complessa: la cattura di cinque esemplari di capriolo a Quinto Basso, nel Comune di Sesto Fiorentino. Questo gruppo stazionava ormai da tempo in un campo adiacente la fabbrica Eli Lilly, da dove non riusciva più a trovare una via di fuga per tornare nel loro habitat d’origine. Ritenendo la situazione potenzialmente pericolosa sia per la circolazione stradale, in quanto i caprioli erano soliti attraversare una strada comunale in cerca di cibo e acqua, sia per la loro stessa sopravvivenza, la Polizia Provinciale e l’ufficio Caccia della Provincia di Firenze hanno deciso la cattura e la loro liberazione lontano da centri abitati.
Per l’operazione, che è durata circa quattro ore, è stato necessario l’utilizzo di trecento metri di “rete a caduta” che hanno permesso in più riprese la cattura di tutti i soggetti presenti. Questi, sistemati in apposite casse, sono stati trasportarti immediatamente nella zona di Monte Morello e liberati in un habitat certamente più consono a questi animali selvatici.