Si è tenuto oggi a Firenze il convegno “La biodiversità in Toscana dalle conoscenze alle politiche: verso un piano d’azione regionale” a chiusura del secondo anno del progetto triennale avviato per giungere entro il 2011 alla stesura di un piano d’azione regionale a tutela della biodiversità. Il convegno ha dato l’opportunità di avvicinarsi agli strumenti di conoscenza e gestione per la conservazione della biodiversità, messi in opera dalla Regione Toscana; per la stesura finale delle priorità regionali di conservazione, nell’ambito del piano d’azione per la biodiversità in Toscana, che costituisca un contributo operativo all’attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità che la Conferenza Stato – Regioni dovrebbe adottare tra pochi giorni, prima del vertice internazionale della Convenzione Internazionale sulla Diversità Biologica previsto a Nagoya, Giappone, dal 18 al 29 ottobre prossimi. Il convegno fa parte delle manifestazioni volute dell’Assessorato Ambiente della Regione Toscana per l’Anno Internazionale dedicato dall’Onu al tema della conservazione della biodiversità, che proseguiranno domani 8 ottobre con un convegno nazionale dedicato ai contributi della Conservazione Ecoregionale, la metodologia innovativa promossa dal WWF Italia, per la definizione ed attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità. “Questo convegno – ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini - rappresenta l’opportunità per aggiornarsi sullo scenario e sulle prospettive nazionali e regionali nel campo della tutela della biodiversità.
E' anche un modo per contribuire, attraverso il confronto, tra tecnici, ricercatori e operatori, alla stesura finale del documento relativo alle priorità regionali di conservazione. Stiamo lavorando al Piano d’azione ecoregionale per la conservazione della biodiversità per dotarci entro il 2011 di uno strumento concreto di programmazione e indirizzo che consenta di mettere in atto le azioni più urgenti che garantiscano la conservazione delle specie e degli habitat in maggior stato di pericolo sia terrestri che marine, così come richiesto anche dalle Direttive Habitat e Uccelli.
E' naturale che l’obiettivo del piano, in analogia alla Strategia nazionale in corso di definizione, di integrare la tutela della biodiversità all’interno delle diverse politiche di settore, non può prescindere da un opportuno e indispensabile coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici interessati”. Il convegno ha fatto il punto sul ricchissimo patrimonio di biodiversità presente in regione. In Toscana sono presenti 94 habitat di interesse comunitario o regionale e 914 specie di flora e fauna di elevato valore conservazionistico, rare o endemiche.
Questi elementi costituiscono gli "elementi di eccellenza" della nostra biodiversità, in una regione che ospita ben 3250 specie di flora, 84 specie di mammiferi, 421 specie di uccelli, 19 di anfibi, 22 di rettili, oltre 60 specie di pesci ed un ricchissimo patrimonio di invertebrati spesso di elevato interesse. Una parte significativa di questo patrimonio fa parte del sistema di Aree protette, dal livello comunale a quello nazionale, o al Sistema Natura 2000 costituito da aree tutelate a livello comunitario. Il 23% vive nelle aree protette (che interessano oltre il 10 % del territorio regionale) e per circa il 31% all’interno dei SIR – Siti d’Interesse Regionale (che interessano oltre il 12 % del territorio regionale).
Una richiesta arriva dagli esperti riuniti oggi a Firenze: la biodiversità della Toscana può essere tutelata solo associando alle reti di Aree Protette o di Siti Natura 2000 una gestione sostenibile del territorio aperto “non protetto” che raccoglie gran parte della ricchissima biodiversità della regione. Senza una tutela diffusa del paesaggio e del territorio toscano, oggi minacciato dalle trasformazioni dell’uso del suolo con processi di frammentazione ed urbanizzazione, dalla perdita di paesaggi agricoli tradizionali, dai fenomeni di inquinamento delle acque e dalla diffusione di specie esotiche, nel lungo periodo il modello “a isole” delle aree protette non potrà garantire da solo la conservazione della biodiversità toscana.
La conservazione della biodiversità deve entrare nel governo del territorio regionale, condizionando le scelte di uso del suolo e consumo delle risorse naturali. E’ auspicabile per questo che le conclusioni ed i risultati del Piano di Azione Regionale per la Biodiversità possano contribuire alla revisione del Piano Paesaggistico Regionale, con l’integrazione degli obiettivi di conservazione della natura negli obiettivi di qualità paesaggistica, come previsto dalla Convenzione Internazionale per la Diversità Biologica e la Convenzione Europea del Paesaggio, di cui si celebra nel 2010 il decennale della sottoscrizione avvenuta proprio a Firenze il 20 ottobre del 2000. Nell’ambito del progetto per la definizione del Piano d’Azione Regionale per la Biodiversità, finanziato dalla Regione Toscana, dal Ministero dell’Ambiente e dal WWF Italia, tra giugno 2009 e settembre 2010 sono state organizzati 3 workshop con un centinaio di partecipanti tra universitari e ricercatori, amministratori pubblici, tecnici professionisti ed altri esperti provenienti anche dalle organizzazioni ambientaliste.
Nel secondo anno di attività del progetto triennale i lavori sono stati dedicati essenzialmente all’analisi delle cause dirette ed indirette di perdita della biodiversità a livello regionale e all’analisi degli attori sociali ed economici che si ritiene essenziale coinvolgere per una gestione sostenibile del patrimonio naturale regionale. Il progetto ha partecipato a Green Days, la manifestazione della Regione Toscana dedicata al tema della sostenibilità, anche con la mostra "Countdown 2010: la sfida globale e locale per la conservazione della biodiversità" che presenta il percorso per la stesura del Piano di Azione Regionale per la conservazione della biodiversità in Toscana.
La mostra è stata curata dal WWF Italia in collaborazione con la Regione Toscana e il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. A maggio a Roma il progetto è stato illustrato da Edoardo Fornaciari, Responsabile del Settore Aree protette e biodiversità della Regione Toscana, al convegno "Politiche locali in salsa verde. Sostenibilità, biodiversità, comunicazione: istruzioni per l'uso", a cura del Formez nell'ambito del Forum Pa. Infine è sempre attiva ed aggiornata la pagina web ufficiale del progetto Piano regionale per la biodiversità in Toscana.
Indirizzo internet: http://beta.wwf.it/client/render.aspx?content=0&root=2594. Contiene resoconti, documenti in bozza e finali, presentazioni, avvisi, testimonianze audio e video delle attività di progetto. Serve a mantenere aggiornati i partecipanti al progetto, a testimoniare lo sviluppo del progetto, ad archiviare e rendere accessibili i prodotti ufficiali, a informare gli interessati. Le aree più ricche di biodiversità in Toscana
- Arcipelago Toscano e Alpi Apuane
- Tratti del crinale appenninico dalla Lunigiana al Pistoiese
- Parco della Maremma e Parco di Migliarino – San Rossore – Massaciuccoli
- Laguna di Orbetello e Monte Argentario
- Padule di Fucecchio
- Monti della Calvana
- Lago di Burano
- Alpe della Luna e Sasso Simone e Simoncello
- Val di Merse e il Monte Labbro