"Presentiamo una delibera approvata in tarda serata - spiega il vicesindaco ed assessore alle attività produttive, Dario Nardella - frutto di un lavoro lungo un anno, si tratta del nuovo regolamento che disciplina il piano generale degli impianti pubblicitari che subentra a quello del 2008 e rivoluziona gran parte la disciplina in materia" "Consideriamo la pubblicità - ha proseguito - come elemeno di grande impatto economico che ci frutta ad oggi 7milioni e mezzo di euro, ma che deve rispondere ad un principio di vivibilità e qualità, di decoro e di impatto sulla città.
Abbiamo lavorato in questa direzione con un regolamento più snello e razionallizzato in 56 articoli, un corpus consistente, uno dei più complessi, dal quale però abbiamo separato le norme tecniche inserite in allegati: aree, dimensioni ecc. Un regolamento più facile da leggere". Principio della gara pubblica. "Dalla data di approvazione la concessione diretta al privato cambia e sarà tutto sottoposto a gara pubblica per la pubblicità su suolo pubblico. Con gli uffici dello sviluppo economico siamo arrivati a dare un indirrizzo di riduzione drastica della pubblicità puntando a fare di Firenze la città con la minor pubblicità per abitante introducendo il principio della pubblicità ad impatto zero, abbiamo ridotto da 31.000mq a 15.000 il quantitativo di pubblicità che si può immettere nella città. La pubblicità commerciale, su area privata e pubblica sarà drasticamente ridotta da 16mila a 6mila su area pubblica e da 8mila a 2.400mq su area privata.
Il dimezzamento diventa qualcosa di ancora più incisivo sulla pubblicità commerciale. Ci arriviamo eliminando alcune tipologie di impianti come i gonfaloni e gli striscioni pubblicitari e delimitiamo i cartelloni 6 per 3. Questo ci consente di arrivare a 15.000mq di pubblicità come tetto massimo. "Straordinaria e nuova è la norma che prevede di vietare la pubblicità nell'area Unesco, ad esempio quella delle pensiline, quella del project con Firenze Mobilità ed affissioni private.
Parti interne dei viali, piazza della Repubblica, compresa l'insegna 'Martini', binario 16 della Stazione Santa Maria Novella. I minori introiti saranno equiparati dalla gara pubblica per l'immissione di nuova pubblicità, per i nuovi metri quadrati che verranno occupati. Gara unica è da decidere solo se vi saranno più lotti". "Noi riteniamo dagli studi operati che avere meno pubblicità aumenta il valore specifico di ogni metro offerto, avremo pubblicità di maggiore qualità e più redditizia. Esempio il viale Guidoni in cui esiste sovraesposizione pubblicitaria che ne riduce utilità e valore".
"Sarà consentita pubblicità provvisoria in area Unesco, esempio Pitti che vuole lanciare un evento, lo fa con elementi provvisori dietro consenso della Soprintendenza. La gran parte della pubblicità attualmente fatta in area Unesco scadrà nel 2014, ad oggi siamo attorno ai 400 metri quadrati occupati". Per i cantieri, ad esempio il caso delle posate sul Ponte Vecchio: "Siamo contro i cantieri fantasma, che spesso legittimano la presenza della pubblicità ma dentro non ci lavora nessuno.
Da oggi dovrà essere presentato un progetto speciale sottoposto al vaglio della Giunta con una durata massima di 180 giorni e la valutazione sarà basata sulla durata dei lavori, sulla effettiva necessità di utilizzarla. Ci sarà un filtro molto selettivo" Le pre insegne . "Sono cartelli che indicano la direzione da seguire per i pubblici esercizi, ad oggi sono cartelli segnaletici, disciplinati come tali. Noi ora li discipliniamo come pubblicità vera e propria e pertanto verranno ridotti, e soprattutto i titolari pagheranno più della una tantum prevista per la segnaletica". "La pubblicità privata su suolo privato.
Dovrà essere presentata con un piano particolareggiato, ovvero il privato subirà il vaglio del progetto presentato, un caso specifico può essere quello di chi possiede un resede e vuol metterlo a disposizione per un cartello pubblicitario, in questo caso il progetto verrà valutato dalla Giunta che ne darà corrispondenza o meno con il regolamento tecnico ma anche con il decoro e l'arredo urbano". Fino ad oggi il privato che voleva incassare soldi dalla pubblicità poteva fare solo una semplice richiesta di autorizzazione. "Introduciamo inoltre la 'clausola etica', ovvero l'obbligo a monte e non il rimedio a valle, il gestore dell'impianto si impegna a non esporre contenuti o immagini con scene di violenza fisica o morale, contro il decoro, a danno della moralità civile o religiosa" Chi controlla? "C'è un codice di autodisciplina e la Municipale valuterà di conseguenza, secondo il criterio del buon padre di famiglia.
Chi si è impegnato sarà passibile di processo secondo il Codice Penale, e soprattutto viola immediatamente il regolamento comunale del Comune di Firenze". "I nuovi impianti pubblicitari potranno essere digitali, integrati nell'arredo urbano, non cartelloni 4 metri per 3 ma tipo pensiline, totem di due metri e simili saranno a carico del concessionario. Quelli di proprietà del Comune subiranno la dismissione o il recupero in altre aree entro il 31 dicembre 2011. Provvederemo appena approvato il Bando ad eliminare 700 metri quadrati di pubblicità attualmente privi di autorizzazione, che adesso pagano solamente una sanzione.
Attualmente pagano il doppio restando abusivi, una sorta di abusivismo legalizzato che non tollereremo più" "Le vele pubblicitarie possono circolare, il Codice della Strada lo permette, non possono soffermarsi senza autista a bordo" "L'obiettivo - conclude Nardella - è portare il tutto in Consiglio per Pasqua, e ci sarà un impatto notevole sugli operatori. Chiediamo un grande sforzo per lavorare sull'innovazione. Coloro che sono più illuminati accetteranno, gli altri criticheranno.
Per vincere il Bando le aziende più piccole potrebbero accordarsi tra loro, anziché fare come sempre la lotta tra guelfi e ghibellini, ma non sta a me dare suggerimenti in tal senso" Novità anche sul Piano della somministrazione, per chioschi, attività 'miste' e bagni pubblici "Saniamo una situazione che ad oggi non era disciplinata. Otto chioschi presenti in città, ad esempio Ferrucci, Savonarola, Vittoria, Poggi hanno una licenza di pubblico esercizio ma non sono disciplinati e non potrebbero esercitare per assenza di criteri edilizi, non hanno i bagni e non sono in regola.
Avrebbero dovuto smantellare tutto e spostarsi in un fondo. Noi permettiamo loro di svolgere attività come pubblico esercizio a patto che non vendano l'azienda e lo status si perderà con la morte del titolare. Dopo dovranno decidere se comprare un locale o diventare ambulante con molte più restrizioni rispetto ad un pubblico esercizio. "Le attività miste sono un fenomeno che si allarga a macchia d'olio, ad esempio Lavanderie automatiche o negozi di vario genere con somministrazione di bevande o cibi.
Con questo stanno diventando Bar senza licenza adeguata. In questo modo si ha il travestimento di libreria o servizio vario e diventi Bar. Introduciamo il limite massimo di 35 mq destinati alla somministrazione. "Ci adeguiamo infine alla sentenza del Tar che ha annullato l'obbligo di mettere a disposizione i servizi pubblici per chiunque. Con la modifica potranno utilizzare i bagni solo i clienti del singolo esercizio commerciale. in linea con quessto stiamo provvedendo a potenziare il servizio dei bagni pubblici" di Antonio Lenoci