Lucca - Oltre trecento occupati e otto milioni di fatturato nonostante la crisi. Nella provincia di Lucca la cooperazione sociale ha retto l'urto della tempesta economica meglio degli altri settori, ma negli ultimi sei mesi le conseguenze della crisi hanno cominciato a pesare anche su questo comparto. E' ciò che è emerso durante “Welfare al futuro: cooperative sociali e comunità”, l'iniziativa di Legacoop Servizi e Legacoopsociali Toscana che si è svolta stamattina nella Sala Accademia 1 del Palazzo Ducale di Lucca: la prima “tappa” del percorso di confronto con Istituzioni, sindacati e altri attori sociali (come il volontariato) che Legacoop Servizi ha voluto aprire in ogni realtà della Toscana. L'incontro si è aperto con i saluti del presidente della Provincia di Lucca, Stefano Baccelli, e del presidente di Federsanità Anci Toscana, Giorgio Del Ghingaro.
All'iniziativa hanno partecipato anche la deputata Raffaella Mariani, la direttrice dei servizi sociali della Asl 12 Versilia Maria Luce Gatteschi, la segretaria della Cgil di Lucca Franca Cecchini, il direttore della Fondazione Volontariato e Partecipazione Riccardo Guidi e il presidente del Consorzio sociale Costa Toscana Paolo Bongianni. “I servizi – ha detto il presidente di Legacoop Servizi Toscana, Angelo Migliarini – sono l'unico settore che ha conosciuto una crescita negli ultimi anni, eppure continuano a godere di una pessima reputazione.
Il comparto viene considerato un serbatoio di posti di lavoro, per giunta poco qualificato, ma non è così”. E la cooperazione sociale ha svolto un ruolo molto importante in questo sviluppo, come ha spiegato la responsabile di Legacoopsociali Toscana, Eleonora Vanni, illustrando la situazione in Italia, in Toscana e nella Lucchesia. “Negli ultimi cinque anni – ha detto Vanni – la cooperazione sociale è cresciuta del 29%. Nella provincia di Lucca le nostre cooperative danno lavoro a più di 300 persone e producono un fatturato di circa 8 milioni di euro.
Fino all'anno scorso, la crisi economica iniziata nel 2008 aveva toccato solo marginalmente il settore, ma nell'ultimo periodo la situazione è peggiorata: è arrivata la disoccupazione e particolarmente dolorosa è quella femminile, perché rende insolvibili alcuni servizi come quelli all'infanzia”. Uno scenario confermato dall'assessore provinciale alle Politiche del Lavoro e Formazione Gabriella Pedreschi. “Se c'è stato un modello che ha retto nella crisi – ha spiegato Pedreschi – è quello della cooperazione sociale.
Tuttavia, anche sul territorio lucchese, nell'ultimo trimestre del 2010 e nel primo del 2011 si sono iniziate ad avvertire le ricadute negative della crisi. E noi non possiamo restare fermi. Per questo, come Provincia, vogliamo ad esempio proporre un Patto formativo dedicato ai servizi sociali”.