Firenze – E’ stata votata all’unanimità la deliberazione che introduce alcune modifiche dei punteggi per la formazione delle graduatorie di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale. Le modifiche introdotte riguardano la storicità della presenza nelle graduatorie (vengono assegnati 0,25 punti per ogni anno dopo un minimo di quattro anni di presenza), l’innalzamento da 35 a 40 anni di età per le famiglie colpite da disagio abitativo dovuto a sfratto, e il riconoscimento di due punti per le famiglie con figli a carico.
La delibera, inoltre, limita il riconoscimento della morosità incolpevole ai casi in cui l’assegnatario perda il posto di lavoro o sia colpito da grave malattia. Ad illustrare il provvedimento all’aula è stato il presidente della commissione Mobilità e infrastrutture Fabrizio Mattei (Pd), che ha sottolineato, accanto all’importanza dell’atto, “il buon lavoro compiuto dalla Commissione che ha portato al voto del Consiglio un testo unificato e molto concreto”. Un testo, ha aggiunto, “che non smentisce il lavoro che la Giunta regionale sta facendo in vista di una modifica organica della legge”. La deliberazione unica nasce dall’accorpamento di due distinte proposte di delibera.
La prima era stata presentata dal Pdl, per chiedere il riconoscimento della storicità della presenza in graduatoria. La seconda, invece, era stata presentata dal Pd e conteneva gli altri punti approvati dall’aula. “Aver accettato di portare in commissione la nostra proposta di delibera ha portato ad un ottimo lavoro di mediazione, che ha prodotto risposte importanti per la società toscana”, ha commentato Giovanni Donzelli (Pdl) sottolineando che ”è giusto riconoscere a chi da anni sta in graduatoria un punteggio minimo che non lo penalizzi al momento dell’indizione dei nuovi bandi per gli alloggi popolari”.
Importante, secondo Donzelli, che la maggioranza “abbia riconosciuto un ruolo costruttivo all’opposizione”. Di un “buon lavoro a favore dei cittadini” e che rappresenta “un buon viatico verso la modifica della legge sulla casa” ha parlato Marco Ruggeri (Pd). Il lavoro fatto in Commissione, ha sottolineato, “ha portato a un punto di equilibrio che dà soluzione a problemi aperti” e “l’intesa unanime raggiunta su questi temi segna un passaggio di civiltà per la nostra regione”. Giuseppe Del Carlo (Udc) ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo “perché condividiamo le modifiche che si introducono in attesa di una nuova legge organica sulla casa.
Sono modifiche positive che vengono incontro a chi ha bisogno”. Voto favorevole al provvedimento è stato annunciato anche da Gian Luca Lazzeri (Lega nord), che riguardo al lavoro della Commissione ha detto di aver “registrato la voglia di affrontare i problemi concreti uscendo dagli schieramenti ideologici”. Secondo Lazzeri ora è necessario lavorare per risolvere i problemi che restano aperti. “Chi chiede il contributo per l’affitto”, ha spiegato, “spesso ha redditi inferiori di chi un alloggio popolare lo ha ottenuto da tempo.
Dobbiamo far sì che alcuni immobili rientrino sul mercato, proponendo la vendita agli assegnatari che hanno un reddito mutato rispetto al passato, così da finanziare la costruzione di nuovi alloggi”. Monica Sgherri (Fed-Sin Verdi) ha dichiarato di non condividere la conclusione dell’intervento di Lazzeri “perché sono convinta che la vendita degli alloggi non aiuti a risolvere il problema di chi è in attesa di un alloggio”. Secondo la consigliera, la legge di modifica che si sta redigendo dovrà invece tenere presente che “chi usufruisce del contributo per l’affitto non perda, per questo, il posto nella graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari”.