Stamattina, a conclusione del presidio attuato davanti alla sede dell’emittente, l’assemblea dei lavoratori ha deciso di proseguire nelle iniziative di mobilitazione a sostegno della vertenza. In particolare "è stato deciso un ulteriore pacchetto di due giornate di sciopero da effettuarsi nella prossima settimana e contestualmente di richiedere un incontro urgente alle Istituzioni al fine di rappresentargli la grave situazione dell’emittente che vede i lavoratori ancora in attesa dello stipendio di febbraio da parte della IASU LTD ( subentrata dal 01/02/2011 ) e il venire meno delle condizioni minime ( strumentazione tecnica, telepass, benzina, ecc.
) indispensabili per garantire l’attività dell’emittente" così si sono espresse le sigle sindacali SLC – CGIL Firenze. “Sono ormai quasi due anni che i lavoratori di Canale 10 fronteggiano una situazione di grande difficoltà e ad oggi la condizione dell’emittente è ancora più grave. Ho partecipato al presidio per portare la mia solidarietà e quella del gruppo Pd ai lavoratori che ormai vedono con sempre più grande preoccupazione al loro futuro, dopo che la nuova società, subentrata poco tempo fa, aveva detto di impegnarsi per un rilancio produttivo e occupazionale dell’emittente.
Invito la Giunta Regionale e l’assessore Simoncini a mettere in campo tutte le azioni possibili per salvare l’emittente e il grande patrimonio informativo e produttivo di una realtà storica per la città di Firenze e per la Toscana”. E’ quanto afferma Enzo Brogi, consigliere regionale del Pd, che stamattina ha partecipato al presidio dei lavoratori davanti alla sede dell’emittente televisiva Canale 10. “Serve – aggiunge Brogi - una forte attenzione delle istituzioni regionali sia per i posti di lavoro messi in discussione che per la tenuta della qualità e del pluralismo dell'informazione toscana.
Dobbiamo sempre pensare – conclude Brogi – che quando si mette in discussione la sopravvivenza di mezzi di comunicazione, come Canale 10, ci impoveriamo e perdiamo molto della qualità della nostra democrazia e del nostro patrimonio culturale e informativo”.