"Siamo felici che si sia tornati a “finanziare” la cultura e che venga abolito l’assurdo incremento di € 1 il biglietto dei cinema - dichiara Giuseppe Minigrilli, Presidente della Federconsumatori Toscana - ma per realizzare il giusto e doveroso finanziamento al FUS, piuttosto che “prelevare” ancora una volta dalle tasche dei cittadini, perché lo Stato non rinuncia ad una fetta dei cospicui proventi che, tramite le attuali accise, già percepisce dalla vendita dei carburanti?" "Rivendichiamo da anni che l’accisa sia una tassa mobile, legata ai singoli eventi, ma che esaurita la causa che l’ha determinata questa venga cancellata, ma così non è" "Vale la pena a questo punto ricordare, limitandoci alle motivazioni più eclatanti ed imbarazzanti, per cos'altro paghiamo ogni volta che facciamo benzina:
•1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935; •14 lire per la crisi di Suez del 1956; •10 lire per il disastro del Vajont del 1963; •10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966; •10 lire per il terremoto del Belice del 1968; •99 lire per il terremoto del Friuli del 1976; •75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980; •205 lire per la missione in Libano del 1983; •22 lire per la missione in Bosnia del 1996;"Possiamo continuare.
Di più, c’è un’aggravante, su queste accise che in sostanza sono tasse, viene applicata anche l’Iva, cioè una tassa sulla tassa. Il tutto porta lo Stato ad esser partecipe attivo delle speculazioni dei petrolieri. Ancora una volta il Governo cerca la via più sbrigativa, si scarica sugli automobilisti e, ancora più grave in una situazione di crisi, sui prezzi al consumo come conseguenza indiretta".