Matteo Renzi torna a parlare dei dipendenti del Teatro del Maggio presenti ancora adesso in territorio giapponese, con l'impossibilità di ripartire poiché non ci sarebbero voli disponibili e l'assenza di uno specifico allarme internazionale impedisce all'Italia di provvedere con un volo ad hoc. In scia alle polemiche sollevatesi nella giornata di lunedì che ha visto il primo cittadino di Firenze parlare di "Situazione difficile ma non preoccupante. Sono pronto a partire, non per fare il Rambo, ma per dimostrare che Firenze può essere presente con la sua musica.
Non ci sono indicazioni da parte del mio Governo, non ci viene detto di andare via e quindi io, come sindaco, credo nel mio Governo e parto. Sono in contatto con il sottosegretario Gianni Letta e da lui ho ricevuto rassicurazioni in merito" Dopo poche ore scriveva su Facebook: "Gli eventi culturali e sportivi in Giappone stanno saltando e amministrare significa fare scelte, anche difficili. Non mi tiro indietro. Con la Sovrintendente Colombo, cui va il grazie per la gestione di queste ore e sentito il Maestro Mehta, colonna del Teatro, abbiamo anticipato la partenza dell'Orchestra in Cina e del Coro in Italia.
L'impegno è tornare presto a Tokyio terra meravigliosa, pubblico fantastico" Stamattina, dopo una notte di riflessione, tuona: "Il Governo non ha dichiarato l'emergenza quindi non mette a disposizione il C-130 per il rientro, il Governo continua a monitorare la situazione e dice che la situazione non è di emergenza, noi invece la pensiamo in modo più preoccupante e speriamo nelle prossime 48h di farli rientrare. I piloti che devono riportarli in Italia con il volo Alitalia sono ora in volo, perché la tratta è lunga e serve un doppio equipaggio". "Contiamo di fare il più veloce possibile, non dipende da noi, ma dal permesso di sorvolo che devono darci.
Ho parlato con Frattini, speriamo di fare velocemente, che sia emergenza o no - ha concluso - abbiamo deciso di farli rientrare" di Antonio Lenoci