Martedì scorso un 43enne fiorentino (già conosciuto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia) è stato finito sul registro delle persone indagate per tentato truffa e per una serie di reati che vanno dall’appropriazione indebita, alla falsità in scrittura privata fino alla sostituzione di persona. Gli agenti della Sezione Investigativa della DIGOS di Firenze hanno perquisito la sua abitazione in provincia di La Spezia impedendo di fatto la messa in atto di una truffa ben organizzata.
Spacciandosi per presidente di un’accreditata associazione umanitaria a tutela dei nomadi, l’uomo aveva tentato di iscrivere una sua società nel registro delle promozioni sociali della Provincia fiorentina. In tal modo avrebbe potuto gestito un importante giro di denaro che ruota intorno alle donazioni. Le indagini erano cominciate verso lo scorso febbraio quando l’indagato depositò in Questura una “richiesta di preavviso per presidi di raccolta fondi in accordo con la fondazione “Aur Nita Gheorghe – Bacau, Romania” corredata addirittura da fotocopie di tesserini di riconoscimento intestati a cittadini romeni addetti alla raccolta delle offerte in strade e nelle piazze cittadine.
Le tessere erano addirittura vidimate con il timbro della Croce Rossa Romena, la quale in seguito fece ufficialmente sapere agli inquirenti che, sebbene il timbro riportato sui documenti di riconoscimento fosse analogo a quello originale, non ne aveva mai autorizzato l’uso da parte della fondazione “AUR GHEORGHE NITA”. L’indagato, disconosciuto e diffidato anche dall’associazione “Opera Nazionale Nomadi” di Roma, fu anche denunciato dall’ “Associazione Opera Nomadi e altra Toscana”, per essersene arrogato abusivamente il titolo di presidente, impossessandosi inoltre del certificato di iscrizione della fondazione nel registro delle onlus, al fine di usarlo strumentalmente per richiedere l’iscrizione di una sua società benefica presso il registro promozioni sociali della Provincia di Firenze, cambiando la denominazione originale.
Il sedicente presidente, forte delle certificazioni e degli accrediti di cui si era indebitamente appropriato, ha rivolto verso diverse autorità istituzionali, continue richieste per essere ammesso come interlocutore ufficiale a “tavoli di discussione” sul tema della inclusione sociale della comunità ROM (in particolare per quelli di Quaracchi). Se i suoi propositi fossero andati a buon fine, il 43enne avrebbe ottenuto l’assegnazione e la gestione di quote di fondi europei destinati ai soggetti deboli e svantaggiati.
A fronte delle naturali e legittime perplessità avanzate dagli Enti Locali nei confronti di un soggetto non accreditato e disconosciuto persino dall’Opera Nomadi Nazionale di Roma, l’uomo ha addirittura reagito inondando i vari uffici istituzionali locali con E-mail e comunicati stampa. La tempestività con cui sono state compiute le indagini ha vanificato l’attuazione del piano ideato dall’indagato per raccogliere questi fondi. La Questura invita tuttavia i cittadini a segnalare eventuali richieste di offerte in favore di eventuali punti di raccolta ancora attivi dell’ormai acclarata associazione fantasma.