E’ successo ieri intorno alle 18.30 in zona Novoli. A chiamare il 113 è stato un tabaccaio che si era visto presentare all’incasso un “Gratta e Vinci” per 500 euro, somma che però risultava già essere stata incassata altrove. A reclamare la vincita era un cittadino marocchino (del ’67) che non ha affatto tentato di sottrarsi al controllo della volante; con calma ha invece minuziosamente ricostruito insieme agli agenti l’iter del biglietto fortunato: ovvero dal suo acquisto a quest’ultima tabaccheria dove il titolare mostrava con chiarezza che inserendo al terminale il codice del “grattino”, lo stesso risultava già incassato.
L’acquisto era avvenuto per 5 euro presso una ricevitoria di Scandicci dove lo straniero non aveva potuto incassare la vincita per mancanza di liquidità dell’esercente. L’uomo ha poi specificato di aver fatto una tappa intermedia presso un’altra tabaccheria (sempre in zona Novoli) dove il cassiere, dopo una lunga verifica, gli avrebbe riferito che non poteva soddisfare la sua richiesta per un problema nella lettura del codice. Ed è qui che sono ricaduti i primi sospetti dei poliziotti che per vederci chiaro sono andati proprio in quell’esercizio insieme allo straniero.
Il cassiere, riconosciuto dal possessore del biglietto come lo stesso che poco prima gli aveva negato l’incasso della vincita, ha inserito a mano un codice nella macchina verificatrice, mostrando agli operatori il messaggio “CODICE ERRORE” che appariva sullo schermo. Il frettoloso accertamento non ha però convinto gli attenti tutori dell’ordine che hanno preteso una seconda verifica sotto i loro occhi. Questa volta il tabaccaio ha inserito il codice correttamente è la macchina ha dato il giusto verdetto: il biglietto risultava essere stato già incassato proprio in quella ricevitoria e l’unica persona che aveva messo materialmente mano ai terminali della lottomatica era là di fronte agli agenti della volante.
Alla fine il cassiere (si tratta di un italiano) ha liquidato all’unico vero vincitore il premio, finendo poi sul registro degli indagati per il reato di truffa.