Oggi una delegazione del Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze è stato ascoltato dalle commissioni VI e VII della Regione Toscana (Ambiente e Trasporti) riunite congiuntamente. Tra i rappresentanti del Comitato erano presenti: l'ingegner Massimo Perini che ha illustrato le criticità principali del progetto "impatto sulla falda, irresponsabile sottostima dei cedimenti del terreno, anomalie nello smaltimento delle terre di scavo tali da non poter garantire nemmeno l'ultimazione dell'opera; il mancato controllo dei lavori fatti fin'ora, in particolare sullo “scavalco” di Castello e a Campo di Marte". L'ingegner Vincenzo Abruzzo ha illustrato "l'inutilità di una nuova linea sotterranea, visto che l'alta velocità non trova alcun ostacolo a Firenze, la possibilità di aggiungere due binari in superficie con disagi, rischi e costi che sarebbero un decimo di quelli dei tunnel".
Il professor Giorgio Pizziolo ha dimostrato come "la progettata stazione Foster sarebbe un grave errore urbanistico ed ha illustrato il progetto alternativo di potenziamento del nodo fiorentino e la realizzazione di un unica struttura per la mobilità chiamata “Firenze Novella” che nascerebbe dall'integrazione delle strutture esistenti di Santa Maria Novella e Statuto con il trasporto pubblico urbano". I rappresentanti del Comitato hanno ancora ricordato alcuni punti importanti alla giunta regionale, in particolare: "La procedura che ha autorizzato i lavori non è irreversibile (art.
21 quinquies legge 241/1990) come invece sostengono il presidente e l'assessore alle infrastrutture. Il problema del pagamento delle penali non è reale: in Italia il numero di lavori ricontrattati è vasto; si possono proporre alle ditte interessate la realizzazione di opere davvero utili garantendo al contempo un aumento dei posti di lavoro necessari. Ci sono carenze enormi da un punto di vista progettuale già evidenziate nelle osservazioni della VIA, ma la più vistosa e grave è la totale mancanza di VIA sulla stazione Foster. Non è vero che si perderebbe tempo ad abbandonare l'idea dei tunnel.
Progetti alternativi hanno tempi di realizzazione molti inferiori, mentre un progetto con tante criticità, come quello che si avvia, avrà ritardi inevitabili". Il Comitato ha chiesto che i lavori del “Passante AV” si fermino e si augura che le evidenze scientifiche ed economiche presentate ai consiglieri delle Commissioni VI e VII possano portare ad un vero dibattito politico e finalmente ad un serio confronto invocato da anni dai cittadini.