“Andrea Baldini scopre, fin da subito, il suo talento nel fioretto. Con costanza e determinazione coltiva questa sua passione, che lo porterà ad un passo dai Giochi Olimpici di Pechino 2008. Andrea è attento in pedana, nello scoccare la stoccata vincente, ma non lo è stato abbastanza quel giorno in cui, per spezzare il suo sogno, è bastato un sorso d'acqua. Fatica, passione e un'irrefrenabile voglia di vincere lasciano spazio a disperazione, rabbia, delusione. Andrea si trova costretto a combattere battaglie legali e mediatiche per proclamare la sua innocenza.
Ma lo scontro più duro è quello con se stesso, per ritrovare la voglia di ricominciare… se ancora è possibile”. Poche parole per spiegare le motivazioni che hanno spinto Andrea Baldini a raccontare la sua esclusione dai Giochi Olimpici di Pechino ed i mesi, intensi e difficili, che ne seguirono. Partendo da quel 31 luglio 2008, quando, ad appena tre giorni dalla partenza per la Cina, gli venne comunicata l’esclusione dalla squadra, vengono toccate – in un racconto in prima persona e con una forte compartecipazione emotiva – le principali tappe della vicenda poi conclusasi con l’attestazione della sua innocenza.
Il testo, a cura di Marisa Poli (prima firma de “La Gazzetta dello Sport” in ambito schermistico) ed edito da Limina Edizioni (con distribuzione PDE Feltrinelli) è in uscita in libreria in questi giorni. All’interno anche un ampio inserto fotografico – con la maggioranza delle foto a cura di Augusto Bizzi – che tocca, passo passo, le principali tappe della storia sportiva di Andrea.