Nelle ultime ore il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha risposto al 'contrattacco' di quanti hanno presentato ricorso contro le multe elevate dai dispositivi autovelox smentendo in sintesi l'operato della giurisdizione arbitrale fiorentina e dichiarando apertamente di non volersi fermare alle decisioni sino ad ora espresse, ma di puntare dritto al successo attraverso le corti d'Appello che spesso ribaltano il pensiero espresso in sede conciliativa. "Dopo le sconfitte giudiziarie sugli autovelox installati a Firenze per fare cassa piuttosto che per la sicurezza dei cittadini - dichiara in una nota l'associazione dei consumatori Aduc - l'amministrazione comunale sembra rifutare i basilari criteri del buon andamento e efficienza.
L'affermazione, riportata dai media, del nostro Sindaco Matteo Renzi, interpellato in merito, e' agghiacciante: “Inviterei i cittadini a non farsi illusioni, l'86% dei ricorsi contro le sentenze del giudice di pace sulle multe vengono vinti dal Comune al Tar”. "Ci auguriamo che il Sindaco non sia cosi' ignorante, ma che si tratti di un suo lapsus o di un refuso giornalistico, perche' gli appelli contro le sentenze dei giudici di pace sulle multe non si fanno al Tribunale amministrativo Regionale (Tar) ma al tribunale civile" spiegano i rappresentanti dei ricorrenti. "Ma quel che ci ha lasciato di stucco e' il disprezzo mostrato dal Primo Cittadino nei confronti dei propri amministrati, per quanto lui li ritenga dalla parte del torto: “inviterei i cittadini a non farsi illusioni...” e quindi le sue percentuali prossime al 100 che dovrebbero scoraggiare altri futuri ricorrenti a non procedere.
Scambiare la ricerca di giustizia come illusioni e' una sorta di “allocuzione d'onnipotenza”, come se Renzi dicesse “io sono la legge e chi pensa diversamente e' solo un illuso”. Inoltre, se fosse vero che l'86% delle sentenze dei giudici di pace di Firenze sono sbagliate, il ministero della Giustizia avrebbe dovuto da tempo mandare a casa i giudici fiorentini. Quindi c'e' qualcosa che non torna in questa percentuale: il nostro Sindaco non ci dice quanto di questo suo 86% e' fatto da coloro che, in appello, rinunciano a difendersi e preferiscono pagare: infatti in tribunale ci si puo' difendere solo col supporto di un avvocato, e se, come nella maggior parte dei casi, si tratta di multe che possono al massimo arrivare ad un paio di centinaia di euro, l'eventuale coinvolgimento di un legale costerebbe di piu' della vittoria.
Cosi' e' la legge, cosi' funziona il diritto e la pratica di accesso alla giustizia, e il nostro Sindaco ci marcia, utilizzando il diniego ad una giustizia accessibile da ognuno, come arma per l'affermazione della propria arroganza". "Decine e decine di avvocati, convenzionati con noi per costi professionali molto contenuti, saranno schierati per garantire la difesa di coloro che saranno chiamati in appello, financo in Cassazione - fanno sapere da ADUC - se abbiamo cominciato questa battaglia per la sicurezza stradale e per l'affermazione della legalita' la portiamo fino in fondo.
E il nostro metodo non e' di dire alla nostra controparte che e' illusa o pazza perche' non interpreta la legge come noi, ma solo che sta sbagliando. E come abbiamo fatto fin dall'inizio di questa vicenda, rinnoviamo l'invito all'amministrazione a usare i lumi del buon senso civico e amministrativo: ammettere di aver sbagliato puo' pagare molto piu' dell'aver ragione facendosi scudo delle cattive leggi di accesso alla giustizia".