"Senza la presenza del vigile, gli autovelox istallati nel centro abitato di Firenze sono illegittimi, e pertanto sono nulle tutte le relative contravvenzioni" Il Giudice di Pace di Firenze ha così accolto per la prima volta la contestazione principale mossa dall’Aduc contro il Comune di Firenze. Il Giudice, dott. Agostino Virzì, spiega nella sentenza che all’interno dei centri urbani, la legge permette l’istallazione di autovelox fissi automatici (senza la presenza di un agente accertatore) solo su “strade di scorrimento”.
Ma i viali Etruria, Gramsci, Matteotti e Lavagnini non sono e non possono essere strade di scorrimento, in quanto non hanno tutte le caratteristiche minime previste dal Codice della Strada (art. 2), ovvero: - tutte le intersezioni devono essere semaforate (non è questo il caso di Lavagnini, Gramsci e Etruria); - deve essere presente una banchina pavimentata a destra (assente in tutti i viali); - i parcheggi laterali devono essere chiusi , con entrate e uscite concentrate (chiaramente non è il caso di Gramsci, Matteotti e Lavagnini). Ed invero, è lo stesso Comune di Firenze che nel suo Piano Generale del Traffico Urbano scrive: “all'interno del centro abitato di Firenze non vi sono strade che possano essere assimilate a tale categoria viaria”, con le eccezioni di Viale XI Agosto, Viadotto dell’Indiano e Viale Marco Polo. "Per questo motivo - dichiara l'associazione che tutela gli utenti della strada - il Giudice di pace di Firenze ha annullato, e continuerà ad annullare, tutte le multe rilevate dagli autovelox in viale Gramsci, Etruria, Matteotti e Lavagnini.
Lo stesso Giudice, nel sottolineare che il Comune ha sostanzialmente fatto carte false per ottenere l’autorizzazione del Prefetto, ha condannato l’amministrazione Renzi a rimborsare ai cittadini tutte le spese sostenute per il ricorso (che variano da 33 a 85 Euro)". A questa motivazione, se ne aggiungono altre già accolte nei giorni scorsi (erroneo posizionamento dei cartelli, poca visibilità della segnaletica, errori sui verbali), tutte motivazioni valide a seconda dell’autovelox in questione, ma che ora diventano accessorie. "Quello che sta accadendo a Firenze, dove abbiamo condotto una campagna “pilota” proprio sulla classificazione delle strade conclude l'Associazione - ora potrà estendersi a tutti quei Comuni italiani dove gli autovelox automatici vengono utilizzati illegalmente dalle amministrazioni che hanno come unico scopo quello di fare cassa".