Cavrea è l’acronimo di Centro di Assistenza, Valutazione clinica e Ricerca ex Atleti. Il progetto, sostenuto dalla Regione e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, è stato presentato stamattina nella Sala Giunta del Coni al Foro Italico a Roma. Presenti anche i referenti regionali della Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione sociale, il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi, Edoardo Maino, il direttore dell’Agenzia di Medicina dello Sport e dell’Esercizio dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi, Giorgio Galanti e il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Firenze, Gianfranco Gensini. Le evidenze scientifiche dimostrano che l’attività fisica, effettuata in qualsiasi periodo della vita, rappresenta uno dei principali fattori per la prevenzione e la cura di molte malattie croniche.
Nel contempo numerosi studi dimostrano come la riduzione o la cessazione dell’attività fisica sia da considerarsi ormai un consolidato fattore di rischio per lo sviluppo di malattie. Tali rischi sono particolarmente elevati negli atleti di alto e medio livello, sino a quelli amatoriali, causando effetti negativi soprattutto sull’apparato cardiovascolare e muscolo-scheletrico, aumento ponderale e in alcuni casi anche fenomeni di instabilità psicologica. “La messa in pratica – ha detto l’assessore Daniela Scaramuccia – è stata resa possibile grazie all’impegno della Regione e dell’Agenzia di Medicina dello Sport e dell’Esercizio dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi, delle Università toscane, di ex atleti rappresentativi del mondo dello sport agonistico nazionale, di rappresentati delle istituzioni sportive e di esperti nell’ambito dell’economia aziendale applicata al contesto sanitario.
Insomma un grande lavoro di squadra che ha consentito di arrivare al taglio del nastro di un Centro in cui assistenza e ricerca possano trovare uno sviluppo costante e reciproco per venire incontro alle esigenze di natura medica di ex atleti agonisti”. Lo scopo di Cavrea è offrire assistenza, attraverso il Servizio Sanitario Nazionale, agli ex atleti che presentano, in relazione alla loro passata attività agonistica, malattie invalidanti o comunque di ostacolo a una normale vita lavorativa e di relazione.
Questo avverrà prima a livello regionale e successivamente nazionale. Il progetto prevede anche il monitoraggio di quegli atleti che hanno abbandonato l’attività sportiva dopo una pratica agonistica continuativa, in modo da poter costruire una storia completa del soggetto e compiere più esaurienti valutazioni di ordine cardiovascolare, metabolico, ortopedico e psicologico. Il passo successivo consisterà nell’attuazione di un programma di studio per comprendere se il mantenimento della condizione fisica e, quindi, dello stato di salute sia di per sé geneticamente determinato o modificabile nel tempo una volta cambiate le abitudini e lo stile di vita del soggetto. Il valore aggiunto di Cavea è la funzione di presa in carico di orientamento e di ricomposizione dell’offerta delle prestazioni nei confronti di utenti che altrimenti sarebbero oggetto di interventi frammentari e/o isolati.
Il Centro è altresì garante della qualità e dell’appropriatezza degli interventi attraverso la predisposizione di piani di analisi e trattamento personalizzati e di sicuro valore dal punto di vista delle evidenze scientifiche.