In uscita in tutte le librerie “Solitudine e bellezza del terzino sinistro”, nato dalla penna del giornalista dell'Unità Cosimo Cito, ed edito da Limina. Un viaggio romantico e appassionato attraverso le storie di alcuni dei più grandi terzini di ieri e di oggi. Da Burgnic a Facchetti, da Virgino Rosetta a Umberto Caligaris,(duo meraviglioso della Juve del quiquennio d'oro degli anni Venti), a Paolo Maldini, a quello che oggi può essere considerato il loro erede naturale: Davide Santon. "Non di eroi, non di meravigliosi pedatori, nemmeno di formidabili dialogatori con la sfera, né di imprendibili funamboli.
Non si parlerà di questo. - scrive l'autore - Solo, di terzini. Tra tutti i ruoli, il più triste". Gregari veri, giocatori di trincea, capaci di incredibili imprese di fatica: copertura e ripartenze continue. Non i più in vista nelle grandi vittorie, senza di loro però, non esiste vittoria. Davvero pochi quelli in grado di fare davvero la differenza. Oggi però ce n'è uno che nonostante la sfortuna, fa sognare i tifosi neroazzurri e quelli della Nazionale. E' Davide Santon, un baby prodigio che a 19 anni, ha ancora fatto intravedere solo un po' del suo incredibile potenziale.
Dai primi calci nel campetto di Bosco Mesola, al battesimo in neroazzurro a soli 10 anni nel 2001, alla trafila in tutte le selezioni giovanili della Nazionale fino a quell' Under 21, che lo consacra come promessa numero 1 del calcio italiano, assieme a Balotelli. Da subito entra nella grazie di Mourinho, perché il ragazzo oltre da avere una classe cristallina è educato, versatile e ha testa. Ed è proprio lo Special One a portarlo in prima squadra all'Inter nell'estate del 2008, e dopo un paio di brillanti uscite profetizzerà a Moratti: “Diventerà come Maicon”.
Come a dire: uno dei migliori terzini al mondo. Insomma un “predestinato”, dirà di lui Marcello Lippi, che infatti lo convoca con la Nazionale per la Confederation Cup a soli 18 anni, in mezzo ai Campioni del Mondo. Come Giuseppe Bergomi, come Pelé. Poi un lunghissimo infortunio che ne sospende l'affermazione. Una lunga rincorsa verso la guarigione, con la paura di rifarsi male e la voglia di affermarsi in una delle più forti squadre del mondo. Oggi Davide è finalmente tornato alla ribalta del calcio che conta, con l'Inter di Rafa Benitez.
Uno che crede davvero nei giovani. Questa volta però a sinistra, al posto di Chivu, quasi titolare in una delle difese più forti del mondo. E c'è da scommettere che il viaggio di Santon, da ora in avanti, sarà solo un crescendo di successi. L'autore: Cosimo Cito (Putignano, Bari, 1981) scrive e vive a Roma. Segue calcio e ciclismo per «l’Unità» e «il Manifesto». Collabora con «Repubblica.it». Ha una passione infinita per Marguerite Duras. E per il Tour de France. Per Limina ha scritto Il fantasma del Galibier – Il tour di Marco Pantani (2010).
Dello stesso autore è in uscita Torride tristezze – Nove storie di ciclismo scritto assieme a Marco Bucciantini.