Nei giorni del passaggio dal Barcellona al Milan, torna in libreria “Per brevità chiamato Ibra, il campione senza maglia”. Il libro sul fuoriclasse svedese, scritto da Stefano Corsi, ed edito da Limina. Un libro, che ha già riscosso un ottimo successo di critica e pubblico, tra i tifosi di ogni squadra e fede calcistica. Già, perché come già un anno fa quando “Ibracadabra” se ne andò magicamente dall'Inter per approdare al Barcellona, anche oggi per la gioia dei tifosi rossoneri, la storia si ripete.
Cifre iperboliche ad ogni cambio di casacca ma una sola costante, dove il “mago svedese” va, si vince, anche se come nell'ultimo anno catalano la sua stella non ha brillato come sempre. Non una semplice biografia di Zlatan Ibrahimović, ma un viaggio intorno al personaggio, alle sue gesta sportive e al suo modo di proporsi dentro il campo e fuori. Insieme, un omaggio e una libera variazione intorno al calciatore che forse più di ogni altro incarna il prototipo del campione moderno; di un professionista esemplare che dà molto alle squadre in cui milita, ma sempre suscitando l’impressione di potere, da un giorno all’altro, riprendersi tutto; di un uomo che in ogni caso lascerà un segno profondo nella storia del nostro calcio, e non solo nel cuore dei suoi tifosi. Ibra, riflesso negli occhi di tre ragazzi, nella descrizione delle sue reti più belle e delle sue contraddizioni più vistose.
Nel racconto del suo carattere spigoloso e indecifrabile e del suo calcio personalissimo che lascia intravedere l'approdo ideale del genio ad una dimensione nuova, per cui il gesto atletico e quello artistico si fondono in un corpo unico, per brevità chiamato Ibra. “Ed è falso Ibra? - si chiede l'autore nel libro – Chissà forse è il più sincero di tutti. Si esalta quando arriva in un grande club, come ci si esalta all'inizio di un amore, e si scrive e si dice tutto, e si giura di non aver mai amato così, e che si sarà migliori di sempre; e poi è disincantato quando capisce che altrove troverebbe non solo più soldi ma motivazioni nuove”. Oggi, “Ibracadabra”, è tornato a Milano, per dichiarare il suo “eterno” amore ai tifosi rossoneri.
E riportare assieme a Dinho, Pato e Robinho, il Milan, sul tetto del mondo. Dietro l'angolo i suoi vecchi compagni neroazzurri lo aspettano, per rivivere assieme il derby più bello del mondo. C'è da scommettere che la sua bacchetta si illuminerà di nuovo, e che a Barcellona, più di qualcuno si mangerà le mani. L'autore Stefano Corsi è nato a Bergamo nel 1964 ma vive a Lodi, dove insegna lettere in un liceo. Collabora con il blog della Gazzetta dello Sport Quasi Rete, è autore del libro "Mentre intanto l'Atalanta" e uno degli autori dell'antologia "Un coro per il Vecio", dedicata ad Enzo Bearzot, nonché della raccolta di racconti sui mondiali di calcio "Ogni quattro anni".
Questo è il suo primo libro pubblicato da Limina.