Nei giorni dello storico mondiale sudafricano, è in arrivo in tutte le librerie “La sua Africa”, la prima struggente biografia del campione dell'Inter e del Camerun, Samuel Eto'o, scritta da Alberto Figliolia e Davide Grassi, ed edito da Limina. La storia di un fuoriclasse puro, in grado di conquistare, prima la tifoseria blaugrana e poi quella neroazzurra e di far vivere, anche se per poco, il sogno mondiale all'intero popolo camerunense, nel cuore stesso del continente nero.
Un uomo vero, mai primadonna, sempre in grado di sacrificarsi per i compagni e per la squadra, nonostante la classe cristallina ed un tecnica degna del miglior Roger Milla. Basti rimandare il pensiero alla doppia impresa neroazzurra in Champions col Barcellona. Un figlio dell'Africa: “un figlio degno e meraviglioso”, scrive Darwin Pastorin, ex direttore dei servizi sportivi di La 7 e Sky e attuale direttore della piemonetese Quarta Rete Tv, nella prefazione. Tra le parole delicate e appassionate dei due autori, l'omaggio al giocatore Eto’o, dai gol con il Maiorca, alle vittorie con il Barcellona, alle prodezze con l’Inter.
Ma anche un omaggio a un continente contraddittorio: bello e povero, affascinante e dimenticato, ricco di umanità e tormentato da guerre. Il racconto dell'ultima Coppa d'Africa “macchiata di sangue”, dal punto di vista di uno dei suoi protagonisti. “L' Africa è uno stato mentale”, si racconta Samuel nel libro. Quell'Africa lontana, ma sempre nel cuore e nelle vene, a cui rivolge il pensiero, ogni volta che mette la palla in gol, per la gioia di milioni di tifosi: in Spagna, in Italia, in Camerun, perché Eto'o, è davvero un campione amato da tutti.
Un privilegio conquistato solo dai grandissimi del calcio mondiale. L'immagine del suo indissolubile “mal d'Africa”, in quella bandiera che lo avvolge nella storica serata di Madrid quella della terza Champions neroazzurra. Il libro "Io lavoro in Europa, ma sogno in Africa". Con questa frase Samuel Eto’o ha sintetizzato il legame inscindibile con la terra delle sue origini. Quasi a voler sottolineare che sì, gioca, vince e guadagna nel Vecchio Continente, ma quando sogna il suo cuore torna in Camerun, in Africa.
Un continente pieno di luci e ombre, proprio come Eto’o, protagonista di battaglie contro il razzismo e di una fondazione per aiutare i bambini del suo Paese ma anche dell’aggressione a un giornalista in sala stampa. L’essenza di Eto’o è però forse quel gesto fatto a Roma, nel 2009, dopo la rete che consegna al Barcellona la Champions League. Eto’o esulta, corre, e nello stesso tempo batte dei colpi con la mano destra sulle vene del braccio sinistro. "Es el sangre de mi padre", il sangue di mio padre, dice. Con quel gesto Eto’o voleva ricordare a tutti, ancora una volta, da dove proviene il suo sangue.
Sì, lui si è affermato in Spagna, con il Barcellona è salito sul tetto d’Europa e ora si appresta a dominare con l'Inter. Ma il suo sangue è nero, arriva dal Camerun, dall’Africa. E questo, a Roma, ha voluto ribadire a tutti. Forse anche a se stesso. Gli autori Alberto Figliolia è nato a Rozzano e vive a Cesano Boscone, nella parte sud-occidentale della provincia milanese. Giornalista pubblicista, ha collaborato e collabora con numerose testate nazionali e locali.
Ha scritto diversi libri di poesia, prosa e aforismi. Insieme a Davide Grassi, e a Mauro Raimondi, ha già pubblicato Centovantesimi-Le 100 partite indimenticabili del campionato italiano (Sep) ed Eravamo in Centomila-Un secolo di derby sotto la Madonnina (Fratelli Frilli Editori). Davide Grassi, giornalista pubblicista, ha collaborato con diversi quotidiani nazionali, tra i quali il Corriere della Sera. Ha pubblicato diversi libri di letteratura sportiva per Limina con cui, nel 2002, ha vinto anche il premio Pubblicista dell’anno.
Insieme ad Alberto Figliolia, e a Mauro Raimondi, ha già scritto Centovantesimi-Le 100 partite indimenticabili del campionato italiano (Sep) ed Eravamo in Centomila-Un secolo di derby sotto la Madonnina (Fratelli Frilli Editori).