"Ho parlato di "amministratori" pensando agli amministratori dell'azienda e non agli amministratori pubblici" così Filippo Bonaccorsi chiarisce la vicenda legata alle dichiarazioni sui 'favori' agli amministratori pubblici consistenti nel regalare biglietti Ataf. “La replica di Bonaccorsi non è in linea con quanto riportato su ‘La Nazione’. Mi auguro che chi di dovere indaghi sulla vicenda dei ‘favori a politici e amici di politici’” “Oggi abbiamo assistito in consiglio comunale a un teatrino che ha del grottesco. Il presidente del CdA di Ataf, Dott.
Bonaccorsi, viene convocato per rispondere alla questione dei "favori ai politici" da lui stesso sollevata su un noto quotidiano fiorentino. Ma alla consigliera del PD che durante lo scorso consiglio aveva frontalmente attaccato la gestione di Ataf, mettendo in luce una netta spaccatura interna alla maggioranza, non viene concesso il diritto di replica". Questa la dichiarazione del consigliere PdL Francesco Torselli. “Ho chiesto in consiglio che alla collega del PD venisse concesso il mio tempo per replicare - spiega Torselli - ma il presidente del consiglio, anche lui ricordiamolo esponente del PD, non ha accettato, chiudendo il dibattito senza alcuna replica all'intervento del presidente di Ataf" "Il Presidente Bonaccorsi è stato convocato oggi in consiglio per decisione del presidente Giani, esponente della maggioranza, per rispondere alle accuse sollevate da una consigliera esponente della maggioranza, ma a replicare sarei dovuto intervenire io, membro dell'opposizione.
Se il PD non sa togliere le proprie castagne dal fuoco, eviti piuttosto gesti di trasparenza di facciata come quello di convocare oggi il Presidente Bonaccorsi, ma non chieda a noi dell'opposizione di toglierle!”. “Alle parole del Presidente Bonaccorsi - conclude Torselli - replico semplicemente che la motivazione addotta oggi per motivare le sue affermazioni pare molto artificiale e costruita, soprattutto dopo che alcune persone presenti alla "chiacchierata incriminata" sostengono che il Presidente Bonaccorsi abbia usato ancor più che il termine "politici", il termine "assessori" per il quale la giustificazione ascoltata oggi non avrebbe alcun valore”