In consiglio comunale la consigliera Tea Albini, ex assessore alle Partecipate è tornata nuovamente sulla questione dei 'doni ai politici' in merito ai tagliandi per i mezzi pubblici, richiamando il presidente di Ataf al suo ruolo istiutuzionale che impone di fare chiarezza sulla vicenda e si è detta dispiaciuta che lo stesso non abbia invece ringraziato il lavoro di chi lo ha preceduto e che a detta della consigliera "Consente oggi a Bonaccorsi di poter guardare ad un bilancio positivo dell'Azienda". L'Assessore alla mobilità Massimo Mattei ha risposto ad una domanda di attualità del consigliere Torselli che si dichiara "Sono sconcertato dalle parole di Bonaccorsi, e mi domando chi lo abbia nominato presidente di Ataf". Mattei garantisce per la correttezza di Bonaccorsi ma dice "Non ero presente alla cena durante la quale Bonaccorsi avrebbe rilasciato questa dichiarazione, ma so per certo chi sia e quale sia la rettitudine morale del presidente che se ha detto ciò che ha detto lo ha fatto con cognizione di causa.
Piuttosto - sorride - mi sono accorto di contare ben poco, visto che a me nessuno ha regalato nulla, eppure come altri faccio parte della politica di questa città. Non uso molto i mezzi pubblici, come risaputo, ma posso dirvi che il sindaco Renzi ha offerto abbonamenti Ataf a noi della Giunta con regolare fatturazione e quindi non avremmo neppure avuto necessità di favoritismi in tal senso; ammetto però che se questo fosse vero, non trovo niente di più vergognoso che regalare biglietti per un servizio pubblico" "Dire che a me non è arrivato nulla non è una risposta politica" tuona Torselli che non ci sta alla risposta ironica dell'Assessore. Interviene Eugenio Giani, presidente del consiglio comunale dichiara "Visto il tono degli interventi applico l'art 3 che prevede il potere del consiglio di richiedere atti e documenti che possano fare luce su una vicenda di pubblico interesse copme questa, dispongo che il presidente Filippo Bonaccorsi sia qui presente e visto che l'argomento tocca politici e non politici, che lui possa qui affermare nuovamente ciò che intendeva dire" Antonio Lenoci