del consigliere PD Michele Pierguidi Verrebbe da dire tanto tuonò che piovve. Il giudice di pace ha annullato tre multe dell’autovelox di viale Etruria, quello che, secondo il comandante della P.M. Ancillotti, aveva rilevato ben 44.364 violazioni al codice della strada dal 21 giugno 2010 ai primi d’ottobre 2010 e cioè oltre il 40% del globale delle violazioni rilevate dalle altre postazioni sull’intero territorio comunale. Sull’autovelox di viale Etruria avevo presentato il 27 settembre scorso un’interrogazione per chiedere, in particolare, se fosse “corretta e rispettosa del Codice della strada la segnaletica apposta per l’autovelox”.
Il comandante Ancillotti rispose con una lettera e un comunicato stampa del 4 ottobre sostenendo che l’autovelox era “regolarmente segnalato e visibile in conformità a precise disposizioni di legge fin dal primo giorno del suo posizionamento” ma, nello stesso tempo, annunciava di aver chiesto formalmente “di vietare l’apposizione di gonfaloni o altri mezzi pubblicitari mobili a ridosso delle installazioni” e “la realizzazione di specifica segnalazione orizzontale in coincidenza della postazione”. Già allora espressi dubbi, sia sul merito della regolarità della postazione in oggetto che sulla risposta del comandante.
Il numero, poi, delle multe elevate era talmente anomalo che non poteva che segnalare una “difficoltà” del cittadino ad individuare la postazione. Già, perché l’autovelox non deve essere, secondo le normative, una trappola, un multificio, ma un impianto ben segnalato che dissuade l’eccesso di velocità. Oggi il comandante dichiara alla stampa che le multe rilevate da quella stessa postazione sono calate del 60%, Bene, vuol dire che l’autovelox assolve al suo scopo e, dico io, evidentemente è anche perché è segnalato e più visibile di quanto lo era nel periodo contestato.
Se le altre sentenze del giudice di pace confermeranno l’annullamento delle multe dei ricorrenti non possiamo però non dire che la frittata è fatta. Molti cittadini hanno già pagato e non riavranno indietro i soldi. Altri hanno dovuto far ricorso e perder tempo. Il Comune, se soccombente, avrà da sostenere spese che poteva evitare. C’è un danno all’immagine dell’Amministrazione che ha sempre dichiarato di non voler fare cassa con le multe. Francamente mi pare che tutto ciò poteva essere evitato facilmente.
Bastava semplicemente maggiore attenzione e rispetto di alcune chiare norme del codice della strada e una riflessione sui dati abnormi del numero di sanzioni. E’ quindi doveroso che su questa vicenda vengano accertate le responsabilità e chi ha sbagliato ne risponda. Sia ben chiaro, fin dall’inizio ho sempre sostenuto che occorre investire nella sicurezza stradale e reprimere i comportamenti scorretti degli automobilisti. Sono talmente convinto di questo che porterò avanti il lavoro iniziato dall’ex assessore Graziano Cioni e insieme anche ad alcune associazioni promosse da familiari di vittime della strada sarò tra i promotori di una legge di iniziativa popolare per inasprire le sanzioni penali e del codice della strada per chi guida ubriaco e/o drogato.
Ma se vogliamo essere credibili in questa battaglia di civiltà non possiamo sbagliare e dare segnali contraddittori rispetto al fine da raggiungere che, appunto, è quello della sicurezza stradale e delle persone. E non altro.