Una concentrazione media di pm10 pari a 173,4 microgrammi per metrocubo, quasi 4 volte il limite di 50 fissato dalla legge e' stata rilevata da Legambiente a Firenze, con un nuovo misuratore elettronico portatile di polveri sottili in tempo reale, la piu' alta tra quelle registrate a Bologna, Foggia, Ancona, Milano, Verona, Napoli, Torino, Roma e Messina nell' ambito della campagna 'Mal'Aria'. "Cambiamo abitudini" è questo l'invito che la campagna di Legambiente rivolge al popolo inquinato.
E' iniziato un altro lungo inverno e l’emergenza smog è una realtà quotidiana: milioni di marmitte che sputano monossido di carbonio, piombo, idrocarburi policiclici aromatici, benzene, polveri sottili, un cocktail micidiale per la salute. Mal’Aria, la storica campagna Legambientina sull’inquinamento atmosferico rileva in particolare come il 2011 si sia aperto con una conferma istituzionale degli elevati livelli di pm10 nell’aria delle città Toscane. A Firenze stamane, alla presenza del presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti, di Katia Le Donne dell' Ufficio scientifico di Legambiente nazionale e del Direttore del Dipartimento Cardiologico Azienda Sanitaria di Firenze Alfredo Zuppiroli sono stati presentati i dati relativi a tutte le città capoluogo di province ed è stato illustrato come vengono rilevati le polveri sottili e come vengono misurati i livelli di pm10 nell'aria tramite il Personal Dustmonit fornito dalla Con.tec Engineering Srl ovvero l'unità portatile di monitoraggio. Il giorno 14 gennaio 2011 nella città di Firenze, l' Ufficio Scientifico di Legambiente con l'uso del Personal Dustmonit, ha monitorato, per 4 ore e 45 minuti, quattro percorsi significativi per la campagna di Mal'aria.
Il valore medio totale registrato di concentrazione di pm10 è di 173,4 μg/m3, il più elevato rispetto a tutte le città monitorate a livello nazionale. In tutti i percorsi, i valori puntuali e i valori medi non sono mai scesi sotto i 65 μg/m3. Se Firenze può vantare la ZTL più grande d'Europa, gli accessi delle auto private sono ancora molto elevati a causa dell’elevatissimo numero di permessi extra da quelli dei residenti, con gravi conseguenze anche sulla qualità dell’aria. I dati che ne sono emersi hanno evidenziato come i livelli di pm10 erano di gran lunga superiori alla media di 50 µg/m³in zona Fortezza da Basso o 212,1 μg/m3 di PM10 in zona Piazza Pitti.
In viale Strozzi, infatti, segnalava 178,4 µg/m³, in Piazza Indipendenza 156,4 µg/m³ e in via Cesare Battisti addirittura 243,6µg/m³. Ben oltre il limite anche nella zona di San Frediano - Santo Spirito dove in Borgo S. Jacopo si evidenziavano i 207,6 µg/m³, a Ponte Vecchio (Zona Pedonale) 107 µg/m³, in via Guicciardini 150 µg/m³ e a Piazza Pitti si toccavano i 218,3 microgrammi per metro cubo, numeri davvero importanti per una città come Firenze. Ma non è tutto, in pieno centro storico anche in presenza di zone pedonali, si arriva a toccare numeri impressionanti.
Basti pensare a Piazza Signoria con 170,5 µg/m³, la Galleria degli Uffizi (166,1 µg/m³), Piazza della Repubblica (141,4 µg/m³), Piazza S. Croce (157,1 µg/m³) e infine Piazza Duomo con 89,9 µg/m³. Immersi nelle polveri sottili anche gli abitanti del percorso monitorato da Piazza Beccaria, passando per i viali, fino a Santa Maria Novella dove l'attrezzo per il monitaraggio segnalava addirittura 215,9 µg/m³. “L'intensissimo e caotico traffico ha fatto registrare valori di picco nei viali e nella zona della Fortezza da Basso.
Ma la situazione più allarmante si è evidenziata nel percorso di Piazza Pitti e del centro storico in generale (precluso totalmente o parzialmente al traffico) dove non è possibile tenere le polveri sottili sotto i limiti di legge. Il risultato è che zone come il Duomo o Ponte Vecchio, tra i più famosi luoghi artistici e culturali del mondo, hanno fatto registrare valori decisamente forti, senza dubbio più bassi rispetto alle altre zone monitorate, ma comunque ampiamente oltre il limite di legge.
Va considerato inoltre che a causa dell'eccessivo inquinamento molte sono le malattie come disturbi acuti o cronici dell’apparato uditivo, disturbi del sonno e del riposo, disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, interferenza della comunicazione verbale, tumori, malattie cardiovascolari e ipertensione, influenza sui livelli ormonali, e a lungo andare anche riduzione della aspettativa di vita.” - è quanto sostiene Katia Le Donne, dell'Ufficio Scientifico di Legambiente. Nonostante la direttiva europea in materia imponga agli Stati membri di limitare l’esposizione dei cittadini alle famigerate polveri sottili, l’Italia non ha fatto nulla per evitarsi una salatissima multa che, tra l’altro, sarà ben superiore al risparmio previsto dai tagli del Governo rispetto alle politiche per il disinquinamento.
Su questo fronte, anche la situazione toscana si conferma deficitaria. Nel 2010, infatti, risulta che quasi tutte le centraline delle principali città toscane hanno superato il limite di 50 microgrammi per metro cubo (che viene definito scadente). Tante sono state le giornate di superamento come nel caso della centralina di viale Carducci a Lucca che è arrivata a sforare 97 giorni superando anche la soglia di 75 microgrammi per metro cubo (definito pessimo), sempre a Lucca la centralina di Piazza San Micheletto è arrivata a toccare i 47 giorni oltre la norma.
Non si sono fermate a 35 giornate, come previsto dalle legge D.M. 2 Aprile 2002, neppure le centraline di Firenze in viale Gramsci (65) e in via Ponte alle Mosse (62), meno rispetto al 2009 dove il limite superato in viale Gramsci era di 88 volte superiore. Fuorilegge anche la città di Prato dove, con un'eccezione di via Roma (33), le polveri sottili hanno superato, nelle due centraline di via Ferrucci (48) e di via Strozzi (37) il limite della normativa europea. Stesso discorso per la centralina di via Zamenhof a Pistoia che con 37 giorni di superamento, insieme alle altre città immerse nelle polveri, riceveranno l'attestato di Malaria “città puzzone”. “La situazione dellè città toscane sulle polveri sottili è tutt'altro che soddisfacente - afferma Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana - come dimostra la classifica di Legambiente PM10 ti tengo d’occhio, il nostro servizio informativo realizzato in collaborazione con il sito www.lamiaaria.it, con cui si tiene conto, città per città, delle giornate di superamento del limite di inquinamento previsto dalla legge”.
“ Il traffico su gomma - continua Baronti - oltre ad essere il principale responsabile dell’inquinamento atmosferico in città, costituisce anche la seconda maggiore fonte di anidride carbonica in Italia dopo la produzione di energia. Secondo il dossier di Legambiente Pendolaria, infatti, il 70% dei finanziamenti statali è destinato alle strade e autostrade a danno dei mezzi di trasporto pubblico. É solo attraverso un nuovo stile di mobilità, che si avvalga del rilancio delle aree pedonali e ciclabili, di mezzi pubblici più efficienti e meno inquinanti, del car-pooling e car-sharing, del taxi collettivo, che si può far fronte a questa situazione”.
Ma se i numeri registrati sulla qualità dell'aria nelle città toscane nel 2010 risultano essere indubbiamente sconfortanti, anche il 2011 si apre come un anno decisamente critico e di sicuro i tagli al trasporto pubblico da parte del Governo alle regioni non sono stati d'aiuto. Sono infatti pesanti i numeri registrati dal sito lamiaaria.it che sottolinea come in questi primi giorni del 2011 e, precisamente aggiornati al 23 gennaio, siano già diverse le giornate di superamento in quasi tutte le centraline delle città capoluogo toscane.
Nella centralina di Ponte alle Mosse a Firenze si sono già registrati 17 giorni di superamento, 15 in quella di Prato di via Ferrucci, 14 ad Arezzo in via Fiorentina, 13 a Pisa in Piazza del Rosso, 10 a Lucca in via Carducci e 4 a Massa in via Galvani. Migliore, con un giorno di sforamento, la situazione di Livorno e Siena, ottima quella di Grossseto che non ha mai superato il limite previsto dalla legge. Sul tema interviene la capogruppo di perUnaltracittà, Ornella De Zordo: “Il pm10 nell'aria sta sforando quasi tutti i giorni a Firenze, anche con quantità triple rispetto a quelle consentite dalla legge.
La Provincia parla esplitamente di emergenza sanitaria e, in vista del recepimento delle recentissime nuove norme regionali, lancia l'allarme e invita i Comuni dell'area fiorentina ad emettere comunque le ordinanze antismog e di blocco del traffico. E il Comune di Firenze cosa fa? Continua ad ignorare l'inquinamento e non emette alcuna ordinanza, neanche per l'emergenza sanitaria in corso. Eppure il sindaco è la massina autorità sanitaria locale e a lui compete la tutela della salute dei cittadini! La Regione sostiene che, in attesa del recepimento delle nuove norme da parte dei Comuni, è sospesa la possibilità di poteri sostitutivi nei confronti degli stessi Comuni.
Ma se già la legge regionale sulla qualità dell'aria del febbraio 2010 permetteva dei poteri sostitutivi da parte della Regione, perchè il Presidente della Regione non li esercita nei confronti di Firenze?".