Depura e aiuta l’organismo a liberarsi degli ‘umori corrotti’. Sto parlando del cavolo. E in particolare della verza. Sono tanti gli impieghi di questa meravigliosa creazione della natura in cucina. A me piace quella più popolare: la minestra di cavolo. Quando ero piccola mia nonna la faceva spesso, anche perché vi era la credenza che facesse bene ai polmoni e ai bronchi e tenesse lontani i vermi. Usate un tegame piuttosto capiente, anche perché di solito la verza ha delle dimensioni notevoli e poi non se ne può fare un pentolino, bisogna per lo meno mangiarsela per due o tre giorni di seguito! Togliete le foglie più esterne della verza, quelle più verdi.
Dividetela a metà e tagliatela a listarelle. Intanto mettete a scaldare dell’olio, dell’aglio e qualche tocchetto di pancetta nel tegame. Non appena la pancetta sfrigola, aggiungete tutta la verza al fondo di cottura. A volte aggiungo anche due patate per aiutare a legare. A questo punto riempite il tegame di brodo vegetale e lasciate bollire piano piano per 50 minuti. A questo punto avete la vostra minestra e siccome sarà tantissima, vi consiglio di farne un po’ con il riso condita con formaggio e pepe; un po’ con le fette di pane abbrustolite tipo cavolo con le fette e magari riuscite anche a farci qualcosa che inventate lì per lì, perché vi dispiace buttarne via anche un goccio di questa leccornia.
Leccatevi i baffi! di Vanessa Bof Ingredienti
1 verza intera 2 patate 100 gr di pancetta tagliata in un unica fetta sale, pepe brodo vegetale olio extravergine di oliva