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Barducci e Bezzini: “Il 12 febbraio Siena – Firenze day”

"Chiediamo l'ammodernamento e la messa in sicurezza della strada" questo il "Siena-Firenze day". Un'iniziativa per accendere i riflettori sull'emergenza Autopalio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 gennaio 2011 13:31

Mobilitazione, promossa dalla Provincia di Siena e dalla Provincia di Firenze per chiedere con urgenza l’ammodernamento e la messa in sicurezza dell’Autopalio. Sabato 12 febbraio alle ore 10, Simone Bezzini e Andrea Barducci presidenti delle due Province percorreranno insieme a bordo di un camper tutto il tratto della Siena – Firenze, partendo da Fontebecci, fermandosi lungo tutte le uscite del raccordo, dove saranno organizzati dei presidi, in collaborazione con i Comuni, le rappresentanza sociali e di categoria. L’arrivo della carovana è previsto alle ore 12 a Certosa.

“Ci auguriamo di trovare alla nostra partenza il sindaco di Siena – hanno sottolineato i due Presidenti – così come ci auguriamo di incontrare a Certosa il sindaco di Firenze, in modo di potere dare ancora più forza istituzionale alla nostra protesta e alle nostre richieste. ”Siena – Firenze: una strada inadeguata e pericolosa. Il raccordo autostradale, lungo, circa 65 chilometri, è un’infrastruttura di rilevanza strategica non solo per Siena e Firenze ma anche per la grande viabilità di tutta la Toscana meridionale.

Alle condizioni attuali, l’arteria non raggiunge gli standard europei di sicurezza e percorribilità e risulta inadeguata rispetto ai flussi di traffico che l’attraversano ogni giorno. I limiti più evidenti dell’Autopalio riguardano: il fondo stradale che si presenta dissestato; la larghezza della carreggiata oggi pari a 15 metri; l’assenza di aree di sosta lungo il tracciato. L’accordo tra governo e Regione. Nel gennaio 2010 è stato firmato l’accordo quadro tra il governo e la Regione Toscana, contenente il programma delle infrastrutture strategiche.

Nel documento era stata inserita anche la messa in sicurezza del raccordo autostradale Firenze – Siena, stabilendo che "nel quadro della progettazione Anas è confermato l’adeguamento della sezione stradale e la riorganizzazione degli svincoli per garantire idonei livelli di sicurezza. Costo da definire nel quadro di 350 milioni di euro indicati dall’Anas nel Piano Decennale della viabilità 2003-2012". In quella sede il governo si era impegnato a individuare le risorse per l'ammodernamento della Siena-Firenze ed era stata condivisa l'esigenza di intervenire rapidamente con opere di allargamento della sezione stradale, di riorganizzazione degli svincoli e di adeguamento dei livelli di sicurezza. L'introduzione del pedaggio sulla Siena - Firenze, le vertenze di enti locali e Regione.

Il 31 maggio 2010 con il decreto 78, il consiglio dei ministri ha dato il via libera all'inserimento del pedaggio sul raccordo autostradale Siena - Firenze, a partire dal 1° luglio 2010. Contro gli aumenti sul raccordo autostradale si erano mobilitati, fin da subito, i cittadini, gli enti locali e la Regione Toscana, anche attraverso azioni legali. Il 1° settembre, il Consiglio di Stato ha confermato la sospensione degli aumenti dei pedaggi su autostrade e raccordi autostradali in gestione Anas decisi con la manovra economica e già bloccati dal Tar del Lazio il 29 luglio precedente.

Nel mese di ottobre la Camera ha dato il via libera al decreto sui Trasporti che prevede l’introduzione dei pedaggi, a partire dal 1° maggio 2011, su gran parte della rete Anas, compresa la Siena Firenze. Il 10 giugno 2010 l'assessore ai trasporti della Regione Toscana, Luca Ceccobao, il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci e il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini hanno inviato una lettera al Ministro dei trasporti e infrastrutture, Altero Matteoli per chiedere un incontro urgente dedicato alle criticità che interessano il raccordo autostradale Siena-Firenze.

Alla data odierna, il ministro delle infrastrutture Matteoli non ha dato mai risposta sulla convocazione del tavolo. L'emergenza neve del 17 dicembre. L'emergenza neve scattata il 17 dicembre scorso in tutta la Toscana ha messo ancora più in evidenza l'inadeguatezza della Siena - Firenze che, in poche ore, si è trasformata in una 'trappola’ per gli automobilisti, sia in uscita che in entrata. Alla disorganizzazione di Anas si sono unite le criticità strutturali di una strada, sulla quale a causa dell'assenza di banchine di emergenza, non hanno potuto transitare i mezzi di soccorso e la Protezione civile.

La neve prima e il ghiaccio dopo hanno causato per ben due giorni la chiusura dell'Autopalio. La frana del 26 dicembre a San Casciano. L'ultima emergenza in ordine temporale è avvenuta il 26 dicembre scorso con la chiusura in entrambi i sensi di marcia della Siena-Firenze dalla località Falciani a San Casciano, a causa di una frana. L'Autopalio è stata riaperta solo nel tardo pomeriggio del 28 dicembre in direzione Firenze, dove si viaggia nei due sensi di marcia, mentre resta ancora chiusa la carreggiata in direzione Siena.

Le richieste delle Province di Siena e Firenze. "Con l'avvio dei lavori sulla 429 e con il completamento del raddoppio della Siena - Grosseto - dicono Simone Bezzini e Andrea Barducci - si andrà a sovraccaricare il traffico di un'arteria che già allo stato attuale è inadeguata e poco sicura. La situazione rischia di implodere mettendo in ginocchio la viabilità della Siena - Firenze. Per queste ragioni abbiamo bisogno che l'ammodernamento di tutti i 65 km dell'arteria siano inseriti al più presto tra le priorità infrastrutturali del governo, lavorando affinchè Anas presenti progetti per la sua modernizzazione e un piano di investimenti certo.

Non c'è un minuto da perdere come dimostrano anche le ultime vicende che hanno interessato, in maniera negativa l'arteria. Per questo rinnoviamo al ministro Matteoli la nostra richiesta di convocare con urgenza un tavolo sulla Siena - Firenze, coinvolgendo oltre alle Province anche la Regione Toscana". "Siena - Firenze day": una mobilitazione per accendere i riflettori sull'emergenza Autopalio e ribadire il nostro No al pedaggio. "Organizziamo questa mobilitazione - afferma il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini - per accendere i riflettori dei media e dell'opinione pubblica e richiamare l'attenzione del governo sull'emergenza Siena - Firenze.

Dal 1° maggio di quest'anno il pedaggio potrebbe diventare realtà. Ribadisco la mia contrarietà all'introduzione di qualsiasi richiesta di pagamento da parte di Anas, senza che siano stati fatti interventi radicali per l'ammodernamento e la messa in sicurezza della Siena - Firenze. Sarebbe una decisione inaccettabile e provocatoria per le nostre comunità. Una scelta che ricadrebbe sulle spalle dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori, ma anche sullo sviluppo economico e turistico di due province.

Dal governo ci aspettiamo la convocazione urgente di un tavolo per definire insieme un programma di investimenti per ammodernare la Siena-Firenze e non richieste di balzelli”. Barducci: “Subito interventi di riqualificazione” “L’introduzione del pedaggio su un’arteria disastrata qual è attualmente la Siena-Firenze – aggiunge Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze - apparirebbe come una beffa, se non come una vera e propria provocazione nei confronti degli utenti che si avventurano quotidianamente su questa strada e che sono costretti a fare i conti con chiusure, interruzioni di marcia, frane e dissesti.

È una situazione che richiede l’avvio immediato di interventi risolutivi. Oltretutto non possiamo permetterci di offrire ai tanti turisti che si muovono lungo l’asse Firenze-Siena una immagine così dequalificata del nostro Paese. E chiaro che se non avremo risposte da parte del Governo neanche dopo la nostra iniziativa pubblica del 12 febberaio, saremo costretti a continuare la nostra protesta direttamente a Roma. Perché questa, sia chiaro, è una battaglia che non intendiamo mollare”.

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