La legge che istituisce il pedaggio forfettario per i raccordi autostradali come la Firenze-Siena (comma 2 art.15 dl 78/2010) prevede che “le stazioni (ndr per il pagamento)... sono individuate con il medesimo DPCM di cui al comma 1 (decreto del presidente del consiglio dei ministri che deve anche stabilire “criteri e modalità per l'applicazione del pedaggio sulle autostrade e sui raccordi autostradali in gestione diretta di ANAS”). In un comunicato stampa l'Anas parla di un decreto emesso lo scorso 25 giugno in forza del quale è scattata la richiesta di questo pedaggio dal 1 luglio. "Abbiamo cercato questo Dpcm - fanno sapere dall'Aduc -, ma non ce n'è traccia, soprattutto nella Gazzetta Ufficiale, dalla cui data di pubblicazione dovrebbe entrare in vigore.
Anche l'ufficio legislativo del Governo, da noi interpellato, ci ha dato conferma della non esistenza di questo decreto in forma esecutiva. Infatti tutti i Dpcm devono prima essere anche vistati e registrati dalla Corte dei Conti". "L'Anas - si chieden quindi l'Aduc - sta facendo per conto proprio senza il conforto della legge? Aspettiamo risposta". Intanto, in attesa di far partire i ricorsi da parte dei cittadini che saranno stati costretti al pagamento del pedaggio-gabella per i raccordi autostradali come l'Autopalio tra Firenze e Siena, l'Aduc ha approntato un emendamento al decreto legge che ha istituito questo pagamento, emendamento che sarà presentato dai senatori Donatella Poretti e Marco Perduca e che potrebbe avere chance di farcela anche se presentato da due senatori dell'opposizione, in quanto la questione in se sta sollevando contrarietà ovunque, tra governativi e non. L'emendamento è soppressivo di quella parte dell'art.15 (che fa parte del “Capitolo IV entrate non fiscali”) in cui si prevede il meccanismo della provvisorietà in attesa che entrino in vigore le norme per il pagamento vero e proprio del pedaggio.
Il motivo principale è che il pagamento provvisorio si configura come il pagamento di un tributo e non di un corrispettivo per l'uso di un servizio. Infatti, nel caso della Firenze-Siena il pagamento è dovuto da chiunque esca al casello autostradale di Firenze-Certosa, anche se poi non imbocca l'Autopalio per recarsi a Siena; situazione che scade nell'assurdo per cui chi da Siena arriva a Firenze attraverso l'Autopalio, pur avendo fruito del servizio stradale soggetto a pagamento, non deve versare nulla.
Per cui cos'altro è se non un tributo casuale imposto agli sfortunati che lasceranno l'autostrada attraverso questo casello? Ovviamente questo emendamento non è risolutivo del problema, ma intanto potrebbe bloccare lo scempio di diritto e di norme che si è voluto mettere in piedi con questo tipo di pagamento. "Comunque - termina l'Aduc - vale sempre il consiglio dato nei giorni scorsi per un ricorso contro il pedaggio: chi lo ha pagato, faccia richiesta di rimborso all'Anas tramite raccomandata A/R di messa in mora, sul sicuro rifiuto di rimborso da parte del gestore autostradale potremo poi preparare un'azione giudiziaria con eventuale richiesta di intervento anche della Corte Costituzionale". La posizione di Confartigianato Imprese Firenze “Una vera follia.
Anche se posta come accise o come imposta non proporzionale all’uso del servizio, il pagamento di un pedaggio per il presunto utilizzo dell’Autopalio è un provvedimento ‘moralmente incostituzionale’ che penalizza tutti quanti: imprese e cittadini”. Lapidario il giudizio di Gianna Scatizzi, presidente di Confartigianato Imprese Firenze, all’indomani del gabella-paradosso introdotta da Anas al casello autostradale di Firenze Certosa per proseguire o non proseguire sulla Firenze-Siena. “Abbiamo già inoltrato alle autorità preposte richiesta di immediata sospensione del nuovo balzello e la ridefinizione dell’intera questione del pagamento per l’utilizzo dell’Autopalio – continua Scatizzi – Perché, se pedaggio deve essere, che lo sia, se e solo se, regolamentato da caselli costruiti sul raccordo Firenze-Siena, con costo proporzionale al tratto percorso e completa ristrutturazione di una rete stradale dissestata e pericolosa da oltre un ventennio”. Confartigianato sostiene al 100% la protesta che i sindaci di Tavarnelle, San Casciano, Impruneta e Barberino Val d’Elsa messa in atto quest’oggi a Firenze Certosa. “A essere danneggiati dal provvedimento – spiega Scatizzi – non saranno infatti solo le attività economiche, in primis quelle del settore trasporti (2544 imprese in tutta la provincia di Firenze, tra trasporto merci e persone) già gravate dai pedaggi incrementali del 1 luglio, ma anche i cittadini che dovranno scegliere se pagare ingiustamente o scegliere percorsi alternativi all'utilizzo dell’autostrada come tangenziale, aumentando il traffico cittadino, l'inquinamento atmosferico e le spese di manutenzione sulle strade scelte per aggirare il casello Firenze-Certosa”. Anche la Lega Nord è contraria “Prima di aumentare i pedaggi bisognerebbe controllare l’efficienza e i costi dei lavori sulle autostrade, a cominciare dalla terza corsia sull’A1 tra Scandicci e Certosa, e la lievitazione dei tempi di realizzazione delle opere infrastrutturali in Toscana.
Bisogna cercare lì i risparmi per riequilibrare la finanza pubblica”. Interviene così il consigliere regionale della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri, in merito alle polemiche riguardanti la manovra finanziaria e il pedaggio maggiorato per chi attraversa i caselli di Firenze-Certosa e Valdichiana. “Quella di aumentare i pedaggi – prosegue il consigliere eletto nella circoscrizione fiorentina – è la risposta più semplice, ma non è la migliore. Il presidente di Confindustria Giovanni Gentile ha speso molte parole per stigmatizzare il fatto che ci sono troppi consiglieri comunali nei 14 comuni della provincia fiorentina.
Noi concordiamo sull’esigenza di accorpare gli enti locali e in questo senso abbiamo avanzato la proposta del Comune Unico del Casentino. Il fatto, però, è che c’è un incredibile silenzio sulla questione morale. Non c’è nessuna condanna per chi danneggia gli imprenditori, ossia coloro che concorrono con mezzi illeciti a farsi assegnare le opere pubbliche. Perciò, ci devono essere accurati controlli sugli appalti, controlli sulla lievitazione dei tempi e dei prezzi e controlli sulle ragioni e sulle motivazioni di queste lievitazioni.
Solo facendo questi generi di controlli – conclude Lazzeri – si impediranno alla politica aumenti tariffare che gravano come una scure sul collo dei cittadini”. Presidio di protesta lunedì 5 luglio alle 17:30 presso l’uscita autostradale Bettolle-Valdichiana “Balzello ingiusto, iniquo e senza nessuna motivazione reale”. Usa queste parole il sindaco di Sinalunga, Maurizio Botarelli, per descrivere gli aumenti forfetari, di un euro per gli automobilisti e di due per i camionisti, che dal primo di luglio si sono abbattuti sul casello autostradale Vadichiana.
“E’ una forma di tassazione ingiusta perchè va a colpire prevalentemente gli abitanti di questa zona, andando a penalizzare soprattutto i pendolari che per lavoro sono costretti ad utilizzare il casello di Bettolle – dice il primo cittadino di Sinalunga –. Senza considerare che la gabella, decisa alla vigilia dei grandi spostamenti estivi, peserà anche su tutti quei turisti che avranno intenzione di visitare il nostro territorio. Il risultato aggiuntivo sarà quello di andare a mortificare anche questo settore”. “E’ iniqua perché non risponde a nessun criterio di progressività, rispetto al quale chi percorre più chilometri autostradali più paga - aggiunge Botarelli -.
Siamo di fronte ad una sovrattassa basata sulla sorte. Si abbatterà su chi avrà la sfortuna di entrare o uscire dal casello Valdichiana, indipendentemente dalla distanza percorsa o dal tragitto fatto in autostrada”. “Infine è un balzello senza nessuna motivazione reale perché non è possibile accettare tasse aggiuntive, decise in maniera indiscriminata dal Governo centrale, senza offrire nuovi servizi ai cittadini – conclude Botarelli, che prosegue – Tutto ciò senza considerare che la gabella dovrebbe servire a finanziare il lavori sulla Bettolle-Perugia indipendentemente poi che l’automobilista abbia effettivamente percorso o meno quel tratto di super strada”. Per ribadire la contrarietà a questa misura il primo cittadino di Sinalunga parteciperà al presidio di protesta organizzato per lunedì 5 luglio alle 17:30 presso l’uscita autostradale Bettolle-Valdichiana, al fianco di tutti gli altri sindaci dell’area Valdichiana e dei rappresentanti dell’amministrazione provinciale e regionale.