“La Regione ha voluto ‘giocare d’anticipo’ nell’approvare la finanziaria il 31 dicembre scorso - la dichiarazione del consigliere regionale del PdL Nicola Nascosti, che stamani a Palazzo Vecchio ha affrontato la questione insieme al collega in consiglio comunale Francesco Torselli - così facendo non ha tenuto conto dei fondi aggiuntivi che il Governo ha messo a disposizione per il Trasporto pubblico locale attraverso l’accordo con le Regioni siglato il 16 dicembre, e che fa salire da 425 a 500 milioni le risorse a livello nazionale: 75 milioni in più dunque.
Per la Toscana, significa 4 milioni in più che poi saranno redistribuiti tra le varie province, ma la Regione nel frattempo ha già annunciato i tagli che ricadranno sulle province, e nel caso di Firenze, su Ataf, basandosi sui vecchi numeri ante accordo”. “Non solo – ha aggiunto Nascosti – così facendo la Regione penalizza e mette in difficoltà gli utenti del Tpl, ma nella foga di gridare contro i tagli da parte del Governo (che ci sono stati, non lo neghiamo, e sono dovuti come tutti sanno alla crisi economica internazionale), si dimentica di un altro provvedimento inserito in quell’accordo: tutte le risorse che le regioni dirotteranno sul Trasporto pubblico locale, infatti, saranno scomputate dal patto di stabilità, liberando così nuove risorse.
Infine, se è vero che i tagli ci sono stati, non si può certo imputare a questi le inefficienze e gli sprechi da parte delle aziende che gestiscono il Tpl in Toscana”. “Il presidente di Ataf Bonaccorsi – ha notato invece Torselli – rispetto al governatore Rossi, ha fatto addirittura di più. Infatti sta già studiando un piano di tagli drastici a personale e corse dei bus. Nel frattempo, il sindaco Renzi torna a rilanciare l’ipotesi della privatizzazione dell’azienda di trasporti.
Di qui sorge il dubbio: non sarà che il ‘panico indotto’ dai tagli, veri e presunti, serve in realtà a mascherare un riassetto dell’azienda già programmato da tempo?”. “Del resto – ha concluso Torselli – il piano di Bonaccorsi giunge subito dopo i licenziamenti alla SaS. Anche per questa spa comunale si era parlato di un piano di riassetto, con l’unica conseguenza, ad oggi, di un ‘piano licenziamenti’ di lavoratori precari, quello sì andato in porto con successo”.