Nella provincia di Firenze saranno tagliate 400 corse nei feriali e 500 nei festivi. Questa in sostanza la proposta: un taglio a 24 milioni (circa il 10%) sul territorio regionale. "Un sacrificio 'sostenibile' - ironizza il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio provinciale Andrea Calò - per il Presidente della Regione e l'Assessore ai trasporti regionale. Tanto che gli stessi avevano assicurato che non ci sarebbero stati aumenti nei biglietti. Non era vero". Solo negli ultimi giorni di dicembre le province della Toscana, gli enti preposti all’assegnazione del servizio, hanno reso noto alle aziende i propri piani e quindi le conseguenze non sono state misurate ancora del tutto.
Quello che è certo "è che le preoccupazioni anche sui livelli occupazionali non paiono infondate. E infatti Ataf si attrezza: assume un dirigente a contratto, ben remunerato, con il compito di 'aumentare la produttività' dei dipendenti, ottimizzare al meglio le risorse umane per far fronte ai tagli imposti dal Governo che in ultimo potrebbero tradursi nel licenziare circa 140 lavoratori, che secondo i calcoli meramente contabili saranno in esubero". Il Trasporto pubblico locale in Toscana vuol dire (dati 2009) un fatturato da 450 milioni di euro, portare in giro (130milioni di km l'anno) almeno 240 milioni di passeggeri su 2950 bus (la cui età media è di 9 anni), lavoro a oltre 6 mila persone.
I tagli del governo che ha tolto alla Toscana 220 milioni per il Tpl, in parte successivamente recuperati dalla Regione portando il taglio a 24 milioni (circa il 10%), recuperando così 188 milioni, hanno avuto conseguenze pesanti. "Stiamo parlando di un servizio primario ed essenziale - continua Calò - per accedere a diritti fondamentali quali il lavoro, la salute, lo studio; un servizio fondamentale per non peggiorare l’inquinamento ambientale". Per questo Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra "non accettano la logica del meno corse, biglietti più cari e tagli del personale.
Chiediamo alla Provincia di Firenze e alla Regione di intervenire duramente affinché il governo reperisca i fondi necessari ad azzerare i tagli sul trasporto pubblico locale invece di concedere elemosine". La partita sul diritto alla mobilità deve essere giocata "facendo massa critica, impegnando congiuntamente tutte le Istituzioni locali, sindacati, lavoratori". Con un'interrogazione al Consiglio provinciale, Rifondazione chiede una ricognizione di tutte le realtà aziendali di trasporto (Ataf, Linea, Sita, Lazzi) e di convocare congiuntamente e urgentemente le Commissioni Lavoro e Trasporti della Provincia di Firenze "per chiarire nel dettaglio quali siano realmente le corse e i vettori che nelle zone della provincia avranno più disagi e se eventualmente è possibile creare maggiore sinergia tra il trasporto gomma – ferro.
Non accetteremo comunque mai tagli ai posti di lavoro". Si è già fatto sentire anche in Mugello il taglio sul Tpl, trasporto pubblico locale, operato dalla Provincia di Firenze. Un taglio, per l’area mugellana, pari all’11% con sforbiciate alle corse della domenica e festivi e quelle nel periodo estivo, alle sovrapposizioni treno/bus, alle corse a scarsa frequentazione (in pratica quelle utilizzate da poche persone sono state eliminate) e quelle di fine servizio (cioè le ultime dell’orario).
Penalizzato l’Alto Mugello, soprattutto Marradi e Palazzuolo, ma anche la frazione borghigiana di Casaglia con la soppressione di tutte le corse che, secondo le previsioni, dovevano essere sostituite da servizi di collegamento con la stazione di Crespino in coincidenza con gli orari del treno. Se le corse della domenica e dei festivi, quelle a bassa frequentazione e nelle ore più tarde della giornata hanno subìto i maggiori contraccolpi, le corse abituali dei pendolari, cioè quelle di coloro che si spostano a Firenze per lavoro e studio, sono state salvaguardate, almeno per ora.
L’orario ‘dimezzato’ è entrato in vigore dal 2 gennaio ma con un carattere transitorio fino alla fine del mese. Un mese di tempo che la Provincia di Firenze si è presa per fare una verifica con i Comuni per modifiche e integrazioni da apportare nel prossimo obbligo di servizio che partirà dal 1 febbraio. Ma sempre tenendo conto del limite delle risorse assegnate per lotto e dello stanziamento straordinario assicurato dalla Regione. Possibile anche un aumento dei biglietti: un rincaro, in linea con le altre province toscane, che servirebbe a recuperare risorse e scongiurare ulteriori diminuzioni di servizi.
“Ora cominciano a prender forma in tutta la loro pesantezza i drastici effetti dei tagli del governo su questo importante capitolo della mobilità delle persone, che si ripercuotono in modo ancora più negativo per la montagna. Stiamo raccogliendo anche noi le osservazioni degli amministratori e le segnalazioni dei cittadini riguardo alle modifiche all’orario dei bus in vista della prossima riunione tra Provincia e sindaci, fissata tra pochi giorni - sottolineano il presidente e l’assessore ai Trasporti della Comunità Montana Mugello Stefano Tagliaferri e Mario Lastrucci -.
Occorre attenuare disagi e disservizi, salvaguardando i servizi di trasporto utilizzati per lavoro e studio ma anche quei servizi che per le famiglie che vivono in zone e frazioni distanti rappresentano di fatto l’unico collegamento o mezzo di trasporto. Ma i tagli, da tempo annunciati e previsti, al Tpl sono l’occasione per riprendere una riflessione su quello che a nostro avviso rappresenta il mezzo principale di trasporto e collegamento per Firenze e non solo, per la nostra zona: il treno.
Siamo convinti, a maggior ragione adesso - continuano -, che si debba puntare tutto sul potenziamento della ferrovia, in particolare della linea Faentina, con materiale rotabile nuovo o migliore, per far muovere in modo dignitoso i pendolari tra il Mugello e il capoluogo toscano. Per far ciò serve creare un sistema di corse trasversali all’interno dell’area del Mugello e tra Firenzuola e la valle del Mugello, e di adduzione tra Barberino e le stazioni di Borgo e San Piero come da Palazzuolo alla stazione di Marradi; ma ancor di più servono risorse, finanziamenti che, crediamo, il nostro territorio, anche rispetto agli accordi legati all’Alta Velocità, debba legittimamente vedersi riconosciuti.
Di tutto questo - concludono Tagliaferri e Lastrucci - vorremmo presto confrontarci con l’assessore regionale ai Trasporti Ceccobao, che già conosce la situazione, in un incontro istituzionale con tutti i sindaci del territorio”. Per informazioni sulle modifiche introdotte agli orari delle corse è attivo il numero verde di Autolinee Mugello Valdisieve 800.37.37.60. In Valdarno sono già avvenute le prime modifiche, riguardanti in particolare gli errori più grossolani e la cancellazione di corse veramente importanti per i pendolari.
I disagi però non mancano ancora, soprattutto in quei comuni della Valdisieve e del Valdarno che non hanno una stazione ferroviaria: San Godenzo, Londa, Pelago e Reggello, dove ogni corsa di bus era realmente fondamentale. L’Unione di Comuni Valdarno Valdisieve, Sindaci e tecnici dei comuni che ne fanno parte, stanno già lavorando per apportare ulteriori correzioni agli orari dei bus. Le correzioni saranno presentate alla Provincia e alle autolinee entro il 15 gennaio. Dal 1 febbraio entrerà in vigore un nuovo orario, con al suo interno le proposte degli enti locali, si tratterà comunque di una rimodulazione che porterà probabilmente all’inserimento di alcune corse, che, inevitabilmente porterà alla cancellazione di altre, visto che i soldi disponibili per il TPL rimangono gli stessi e pertanto anche l’entità dei tagli alle corse di trasporto su gomma.
Attualmente questo è il quadro della situazione ed il Presidente dell’Unione Comuni Aleandro Murras ci tiene nuovamente a precisare un punto della vicenda “i cittadini in questi giorni sono venuti a lamentarsi da noi per il taglio degli orari dei trasporti su gomma, capisco la loro amarezza, ma ribadisco che non siamo noi i responsabili dei tagli. E’ stato il Governo a decidere di tagliare fortemente i finanziamenti per il TPL, perché il 40% è un taglio davvero pesante, che mette in difficoltà le piccole comunità, che hanno l’autobus come unico mezzo pubblico disponibile, unico collegamento con città e paesi più grandi.
Anche questa volta il governo ha deciso di colpire i più deboli indistintamente. Vorrei ricordare – prosegue Murras - anche che per quest’anno i tagli al servizio sono stati ridotti dal 40% al circa il 10% grazie allo stanziamento straordinario della Regione Toscana (188 milioni di €), altrimenti il trasporto pubblico avrebbe subito un vero e proprio collasso. I veri problemi ci saranno l’anno prossimo, se il Governo manterrà il taglio e se la Regione non potesse più sostenere il peso economico di questa decisione.
Chi dice che le responsabilità sono nostre o della provincia si sbaglia di grosso o lo fa in malafede, noi come i cittadini subiamo le decisioni che vengono da Roma e con la nostra iniziativa cerchiamo di ridurre al massimo i danni”. Per informazioni sui nuovi orari: www.amvbus.it. Numero Verde 800.37.37.60 è attivo 15 ore al giorno dal lunedì al venerdì e 5 ore al giorno il sabato e festivi, con il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 ed il sabato, domenica e festivi dalle 8.30 alle 12.30.
Sportello informazioni, presso l'Autostazione SITA di Firenze, con il seguente orario di apertura al pubblico: da Lunedì al Sabato 8.30 - 12.30 e dalle 15.00 - 18.00. L’URP è situato in Viale dei Cadorna, 105 - 50129 Firenze e rimane aperto da lunedì a venerdì 08.30 - 12.30 e da lunedì a giovedì 13.30 - 17.00 clienti.toscana@sitabus.it Fax aziendale: 055/47.82.328. Numero Verde della Regione Toscana per la gestione dei reclami 800570530 contattabile dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 19.00, in alternativa si può utilizzare l’e-mail numeroverdetpl@regione.toscana.it.
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