Dallo scorso 31 marzo le Poste sono impegnate, dopo accordo con l'Antitrust, ad inserire sui bollettini postali per il pagamento del cosiddetto canone Rai, anche le apposite caselle per l'indicazione del numero IBAN; in questo modo la concorrenza sarebbe salva, perche' l'utente non sarebbe obbligato a pagare l'imposta solo attraverso le Poste, al costo di euro 1,10 euro per il pagamento allo sportello (piu' il tempo per fare la fila) e a 1 euro per il pagamento sul conto postale on line o 2 euro con carta di credito, che diventano 2% dell'importo quando si versano piu' di 100,00 euro.
Il pagamento potrebbe essere effettuato anche attraverso la propria banca, alle condizioni del proprio rapporto che, spesso, prevede un certo numero di operazioni gratuite. “Fatta la norma gabbato lo santo - spiega Donvito presidente di Aduc - perche' la Rai invia a case dei contribuenti il bollettino delle Poste, ma sulle caselle dell'Iban non si puo' scrivere nulla in quanto ci sono degli asterischi. Non solo, ma se si va sul sito della Rai, l'unico metodo di pagamento indicato e' quello con bollettino postale: http://www.abbonamenti.rai.it/Ordinari/PerAbbonarsi.aspx. "Allora i casi sono due" e li elenca Vincenzo Donvito di Aduc: - la Rai e' inadempiente perche' vuol vessare i contribuenti; - la Rai ha fatto un accordo (ignoto anche all'Antitrust) con Poste italiane in barba alla legge. "Per questo motivo abbiamo investito la specifica Autorita' Antitrust - conclude Donvito - perche' indaghi su queste ipotesi" Il canale web di aduc contro il canone Rai: http://tlc.aduc.it/rai/