Una settimana fa il personale del Reparto Operativo e della Squadra di Polizia Giudiziaria procedeva al fermo di un indiziato: un uomo di nazionalità marocchina di 34 anni, irregolare sul territorio nazionale, per i reati ai danni di una cittadina italiana. Nello specifico, alle ore 15.00 circa del 2 gennaio, si presentava presso gli uffici del Reparto Operativo di Santa Maria Novella una donna che dichiarava di voler denunciare un cittadino nord africano, poiché responsabile di violenza sessuale nei suoi confronti. La donna visibilmente scossa dalla violenza subita, forniva una dettagliata descrizione dei gravi fatti subiti; in particolare, riferiva che, dopo essersi data appuntamento con il suo aggressore (da lei conosciuto da tempo), nei pressi della farmacia della Stazione di Firenze S.M.N., si era recata in compagnia di questi in località Scandicci, a casa di alcuni suoi amici, per trascorrere la vigilia di capodanno. Successivamente, attirata con un pretesto, si era recata a casa dell’uomo, il quale, in palese stato di ubriachezza, l’aveva segregata nell’abitazione e costretta a pratiche sessuali contro il suo volere, colpendola con pugni e schiaffi per farla accondiscendere ai suoi desideri. Gli Agenti Polfer accompagnavano la malcapitata presso il Policlinico dell’Ospedale di Careggi, dove la stessa veniva sottoposta ad accertamenti di medicina generale presso il P.S.O., nonché a visita specialistica presso il Reparto di Ginecologia. A seguito di tali visite, venivano diagnosticate alla persona offesa lesioni personali giudicate guaribili in dieci giorni, che fornivano agli operatori chiari riscontri medico legali in merito a quanto riferito dalla medesima circa l’aggressione subita. Gli Agenti – anche grazie alla descrizione ricevuta dalla vittima – risalivano all’identità del cittadino marocchino responsabile della violenza sessuale (peraltro persona conosciuta all’Ufficio, con precedenti di Polizia specifici, già notata durante il pattugliamento in stazione la sera del 31 dicembre u.s.
in compagnia della donna) e, grazie agli accertamenti effettuati nell’immediatezza, lo bloccavano e lo sottoponevano al fermo di indiziato di delitto, associandolo presso la casa circondariale di Sollicciano a disposizione della A.G. competente.