Il maltempo non da' tregua alla Toscana. Numerosi eventi franosi hanno interessato negli ultimi giorni il territorio provinciale. Resta chiuso per frana il raccordo Firenze-Siena. Passato il diluvio che ha accompagnato i giorni di Natale, ora è il turno di correnti d'aria fredde. Come lo scorso Natale, anche quest’anno, il maltempo ha interessato la piana fiorentina con piogge incessanti specialmente per la vigilia di Natale. La perturbazione di provenienza atlantica è stata associata a venti da sud che hanno mantenuto delle temperature relativamente elevate per tutta la durata dell’evento, favorendo così le precipitazione meteoriche anche a quote elevate. Le piogge della prima parte del 24 dicembre hanno interessato il bacino del Bisenzio e dell’Ombrone Pistoiese con una ondata di piena del Bisenzio che ha superato il livello di guardia all’idrometro di San Piero a Ponti alle 5.30 del mattino per tornare sotto la guardia alle ore 14.
I livelli dell’Arno, ancora bassi, hanno favorito il deflusso della piena senza problemi. Nel primo pomeriggio le piogge si sono poi spostate verso ovest interessando la città di Firenze, il Mugello e il Valdarno. La piena dell’Arno non si è fatta attendere: il terreno imbevuto dalle continue piogge dei giorni precedenti non era infatti più in grado di assorbire acqua. Già alle 16, l’Arno ha superato il livello di guardia all’idrometro di Ponte a Signa. Il fiume ha continuato ad ingrossarsi fino a raggiungere il ragguardevole livello idrometrico di 6,4 metri a Ponte a Signa, superiore a quello delle piene dell’anno scorso.
In queste condizioni, le paratoie che regolano lo scarico dei canali di bonifica che assicurano il drenaggio della piana fiorentina sono state chiuse per evitare che le acque del fiume in piena potessero risalire lungo i canali provocando allagamenti. La pioggia è intanto continuata fino alla mezzanotte del 24 dicembre e, in queste condizioni, i circa 30 millimetri di acqua caduti sono stati gestiti con il continuo funzionamento delle idrovore del Fosso di Piano e della Viaccia, fra Signa e Campi Bisenzio.
Quest’ultimo impianto, con un bacino di circa 3500 ettari, ha sollevato quasi un milione di metri cubi d’acqua. La giornata del 25 dicembre ha visto un continuo monitoraggio della situazione e del funzionamento degli impianti da parte del personale del Consorzio finché, alle 7 del mattino del 25, l’Arno è finalmente tornato sotto il livello di guardia. Attualmente non sono arrivate segnalazioni di allagamenti o problemi, a conferma della buona tenuta del sistema di canalizzazioni del Consorzio nonostante la notevole entità delle piene.
Le previsioni per i prossimi giorni sotto di un generale abbassamento delle temperature, con condizioni moderatamente perturbate. «Gli eventi di questi giorni – spiega il presidente del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina, Marco Bottino – dimostrano che il lavoro fatto negli ultimi anni, con la costruzione di impianti e idrovore, ha dato i risultati sperati. La differenza emerge ancora più chiaramente paragonando quanto è successo a Firenze con i problemi di altre zone d’Italia, a partire dal Veneto.
A Firenze e dintorni, gli enti locali hanno imparato molto dagli errori del passato e hanno investito cifre importanti e notevoli porzioni di territorio per la costruzione delle opere idrauliche. Inoltre i cittadini hanno maturato la consapevolezza dell’importanza della prevenzione del rischio idraulico. Tutto ciò, anche questo Natale, ha messo al riparo i nostri territori da eventi alluvionali. Molto resta comunque da fare, per mettere il territorio in sicurezza da piene di portata superiore».