"Molti sono i dubbi riguardo alla definitiva destinazione di almeno 1,5 milioni di metri cubi di terre di scavo provenienti dai lavori per la stazione e il passante del nodo fiorentino dell'Alta Velocità, e già adesso emergono le prime irregolarità nella gestione delle terre di cui era stata già individuata la destinazione." E' quanto afferma il consigliere comunale del gruppo Spini Tommaso Grassi. "La gestione delle terre di scavo - dice Grassi- è un enorme problema che è stato già evidenziato da casi illustri a Firenze, a partire dalle terre della messa in sicurezza del Mugnone messe a deposito a meno di 10 metri dalle case in via Piemonte e via Molise, che molti dubbi continua a creare a noi e ai residenti della zona, per poi passare alle terre erroneamente smaltite in via del Pesciolino proveniente dai cantieri dei campini della Fiorentina a Campo di Marte, passando per i ritrovamenti di un anno fa nel sottosuolo dei terreni lungo i lungarni di Firenze.
Adesso la notizia pubblicata da alcuni giornali stamani getta ancora più ombre su una gestione leggera e approssimativa, che fa emergere la mancanza di controlli preventivi e di procedure precise e controllate che permettano di fermare in anticipo esempi di illegalità come quelli presenti a Scarperia con le terre dell'Alta Velocità. Ci chiediamo - conclude Grassi - infine se nei progetti di RFI fosse mai esistita la destinazione 'Scarperia' per le terre dell'Alta Velocità. Non ci dicano che è stato un errore.
Da ora in poi dovremo seguire i camion per verificare che rispettino le indicazioni e le prescrizioni ? Speriamo proprio di porre al più presto fine a questi problemi mettendo una pietra sopra all'intero progetto dell'Alta Velocità nel nodo di Firenze che risulta, giorno dopo giorno, sempre più dannoso, pericoloso, costoso, inutile e non vorremmo aggiungere presto aggiungere anche l'aggettivo 'illegale'." (lb)