di Aldo Piombino Si è svolta stamani alla stazione di Santa Maria Novella la conferenza stampa di presentazione del nuovo orario dei treni della Regione Toscana, con alcune interessanti novità, nonostante la cronica mancanza di finanziamenti, tagliati dal Governo Centrale, che però almeno per ora non si rifletteranno sui prezzi di biglietti ed abbonamenti. Iin Liguria invece c'è stato un aumento del 30%. Una conferenza stampa un po' particolare: è iniziata in orario (con le ferrovie è cosa molto significativa) e si è svolta in un ambiente molto informale, il marciapiedi del binario 16, in mezzo alla folla dei passeggeri che transitano per una delle stazioni più frequentate d'Italia. La Firenze – Pisa vede una pesante ristrutturazione dell'offerta: vengono istituite 6 coppie di “regionali veloci” che fermano solo a Firenze SMN, Pisa Centrale e Pisa Aeroporto.
Come fa presente l'assessore regionale ai Trasporti Luciano Ceccobao non sono state penalizzate le stazioni intermedie: questi nuovi servizi affiancano e intaccano l'offerta preesistente dei treni “semiveloci” che fermano a Rifredi, Lastra a Signa, Empoli e Pontedera. È stata effettuata invece una ristrutturazione totale dei servizi “lenti”, sostanzialmente limitati ai tratti Firenze Porta al Prato – Empoli e Pontedera – Pisa, con partenze ed arrivi in coincidenza con i treni “semiveloci”.
Quindi Porta a Prato perde le vecchie navette per Empoli che non hanno dato esiti soddisfacenti e acquisisce tutto il traffico “lento” tra Firenze e Empoli. La situazione in questa stazione è provvisoria: questi treni si attestano lì perchè non potranno andare a Santa Maria Novella per i prossimi 6 mesi a causa di importanti lavori nella stazione principale fiorentina, dove verranno piazzati scambi percorribili a 60 km/h in deviata contro gli attuali 30, per velocizzare alcuni itinerari e aumentare le potenzialità della stazione.
In ogni caso il biglietto di questi treni consente di viaggiare anche sul tram tra le fermate “Leopolda” e “Alamanni – Stazione”. I servizi per San Miniato e Montopoli, le due stazioni intermedie fra Empoli e Pontedera, sono stati affidati ai treni Firenze – Pontremoli. Anche da e per Arezzo – Chiusi è stata istituita una coppia di regionali veloci che percorrono la Direttissima fino a Valdarno sud, con un risparmio di mezz'ora per i viaggiatori in partenza e arrivo nelle due città, verso Firenze al mattino e ritorno nel pomeriggio.
Un servizio che già dal primo giorno sembra piuttosto gradito, con una eccellente frequentazione nonostante la scarsa pubblicità data di proposito alla cosa. L'unico problema è che usare la direttissima per un tratto più lungo vuole dire essere alla mercè dei capricci delle varie freccerosse e frecceargento non sempre puntuali. Al contrario dei treni pisani che saltano Rifredi, la coppia chianina ferma regolarmente a Campo di Marte. Il tutto è gestito da Trenitalia, la compagnia del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa di trasporti.
Però se fra un anno tutto il trasporto pubblico toscano verrà messo a gara europea, non è automatico che Trenitalia la spunti: potrebbero partecipare alla gara altri soggetti come le ferrovie tedesche, o quelle francesi che di sicuro sono a conoscenza della cosa. Trenitalia, oltre a dare un servizio non eccezionale (anche se, da quando il trasporto locale è diventato di competenza delle Regioni, la Toscana è sicuramente una delle realtà italiane migliori) è un vettore che ha un “costo” molto elevato, appesantito da un carrozzone poco efficiente: è quindi possibile che gruppi stranieri siano in grado di dare un servizio a parità di kilometri percorsi, migliore e più economico. E fino a qui, si potrebbe dire, niente male: ci sono però altri aspetti che fanno preoccupare. La prima è la questione Porta al Prato: restaurata due anni fa la linea perde i suoi treni e ne acquista provvisoriamente altri.
Ma cosa farne da giugno 2011? L'idea della linea 4 della tramvia lascia perplessi soprattutto perchè la linea non passa in mezzo all'abitato. È lecito domandarsi a questo punto se proprio valeva la pena di spendere soldi per ristrutturarla? La seconda è colpa di RFI, la società che gestisce la rete ferroviaria (di proprietà dello Stato) e ne cura la manutenzione. Non solo, ma fra le sue funzioni c'è anche quella di assegnare le “tracce” per i treni, che nel nostro caso “vende” a Trenitalia, compagnia appartenente anch'essa al gruppo FS).
Osserviamo i nuovi Firenze – Pisa “regionali veloci” che impiegano 49 minuti contro i 62 previsti dai treni che fermano a Rifredi, Lastra a Signa, Empoli e Pontedera. Appare una buona cosa e lo è con una postilla: 20 anni fa esatti gli allora diretti Firenze – Pisa aeroporto ci mettevano lo stesso tempo fermando anche a Rifredi, Empoli e Pontedera (Lastra a Signa non c'era), passando per le vecchie curve lungo l'Arno della Golfolina e non nella nuova comoda e veloce tratta rettilinea in galleria mentre i convogli ora affidati alle più scatanti e veloci E464 da160 km/h rispetto alle vecchie E646 molto meno performanti e limitate a 140 km (le carrozze sono le stesse, con velocità massima di 160 km/h). Qualcosa in tutto questo non quadra e sa un po' di presa in giro da parte di RFI e di Trenitalia che si coprono le spalle a vicenda nei confronti della Regione.
Il che è confermato dalle “fonti solitamente ben informate” secondo le quali RFI si sarebbe giustificata dicendo che 20 anni fa c'era meno traffico. Il concetto è: dichiariamo che ci mettiamo un'ora anziché 50 minuti, così se si ritarda in realtà si arriva puntuali. Emerita presa in giro di chi paga (Regione e viaggiatori) e così: il viaggiatore forse arriva prima ed è contento (il tapino non sa che in teoria ci poteva mettere di meno) e la Regione non può fare multe per il ritardo.
Insomma, i furbetti in salsa ferroviaria. A conferma di questo andiamo a verificare in tempo reale come funziona oggi il RV (regionale veloce, teniamoci in mente questa nuova categoria di treni) 3163: partito da Santa Maria Novella con 3 minuti di ritardo (traffico nel nodo fiorentino?) è arrivato a Pisa Centrale alle 13.42, contro le 13.49 previste. Quindi ci ha messo 10 minuti di meno (39 sui 49 previsti, non su 3 ore e mezzo....) Poi è ripartito con un minuto di ritardo da Pisa Centrale ed è arrivato all'Aeroporto con un minuto di anticipo (come sia possibile metterci 2 minuti in meno in un servizio che ne dura 5 è un po' un mistero).
Anche il successivo 3167 è arrivato a Pisa con -9 minuti sull'orario. È chiaro che tutto questo è scandaloso: si potrebbe forse chiedere che venisse messo all'asta anche la gestione della rete oltrechè quella dei treni? Quousque tandem abutere, RFI, patientia Etuscorum?