La Provincia crede ancora nel progetto wi-fi? Lo domandano i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, con un'interrrogazione sul servizio di comunicazione tramite segnale a banda larga in Mugello, segnalando "nuovi ritardi e malfunzionamenti". Con il Protocollo di Intesa del 29 giugno 2005 sottoscritto da Provincia, Comunità Montane del Mugello e Comunità della Montagna Fiorentina veniva di fatto avviata la realizzazione di una infrastruttura a Banda Larga estesa al territorio provinciale.
In base agli accordi sottoscritti il costo di realizzazione dell'opera, per complessivi 5,6 milioni di euro, è stato suddiviso tra gli enti coinvolti per importi pari a: 4,4 milioni di euro da parte degli enti pubblici, 1,2 milioni da parte dell'impresa affidataria del servizio. Il protocollo prevedeva che nell'ambito del progetto la Provincia di Firenze avrebbe elaborato l'intera fase progettuale e ricoperto la funzione di stazione appaltante e acquisito la titolarità dell'infrastruttura da realizzare, mentre la Comunità della Montagna Fiorentina avrebbe acquisito il complesso delle risorse finanziarie dei partecipanti al progetto e governato i flussi finanziari relativi allo stesso.
Nell'aprile del 2009 la Provincia, dichiarando concluso il primo intervento di copertura del servizio nei Comuni facenti parte delle due Comunità Montane (15 comuni e 66 frazioni) "per un totale di sole 240 utenze attivate", approvava con delibera di giunta il progetto di estensione della rete verso i comuni della Piana Fiorentina con un nuovo finanziamento di 900 mila euro oltre a un cofinanziamento di 240 mila euro da parte del Concessionario gestore della rete stessa. Il progetto per la copertura del territorio con banda larga WI–FI "avrebbe dovuto risolvere le lacune di comunicazione in tutte le zone non coperte dagli operatori commerciali", osservano Calò e Verdi.
A fronte delle "enormi cifre investite e dell'eclatanza con la quale il progetto è stato presentato, il numero delle utenze attivate è risultato bassissimo (tra le 240 e le 400) decretando di fatto il fallimento della cosiddetta 'fase 1' (copertura del servizio nei Comuni facenti parte delle due Comunità Montane) con problemi di funzionamento che si sono succeduti nel tempo, bassa qualità del servizio e numerose segnalazioni da parte di cittadini sulla non utilizzabilità a causa della insufficiente velocità di connessione, (inferiore addirittura a quella di una normale connessione via cavo, mentre quella che si garantiva era di 430 volte superiore) e dell'assenza di segnale".
A luglio del 2010 in un incontro ufficiale con l’assessore della Comunità Montana Mario Lastrucci e l'assessore provinciale Renzo Crescioli, i dirigenti di Infracom (la società che ha realizzato l’infrastruttura ed ha riassorbito la società ‘sorella’ Multilink, gestore del servizio) "avevano assicurato un cambio di passo nella gestione del servizio per il completamento delle parti del progetto rimaste in stand by per molto tempo, con la ripresa della copertura della rete, il rilancio delle offerte promozionali e la presenza sul territorio del settore commerciale con un obiettivo prefissato di 2000 utenze da raggiungere entro il dicembre 2010".
Nello stesso incontro i dirigenti di Infracom si erano impegnati a risolvere i problemi del servizio a cominciare dalle zone dove più si era fatta sentire l’esigenza, ovvero la frazione borghigiana di Luco e il comune di Vicchio, oltre che a presentare il progetto esecutivo della cosiddetta ‘fase 2’, di oltre 1 milione di euro, per l’estensione e il potenziamento della rete in diverse aree non ancora raggiunte dal segnale e coperte, da realizzare entro la fine del 2010. "I ritardi nella realizzazione del progetto e la qualità del servizio offerto risultano ad oggi inqualificabili se si considera che già nell'aprile del 2007 la Giunta provinciale definiva conclusa la 'fase 1' e in avvio la 'fase 2' - lamentano Calò e Verdi - La Comunità Montana del Mugello, tramite il Presidente Stefano Tagliaferri, nel denunciare ritardi nel rispetto degli impegni assunti riguardo all'estensione e al miglioramento del servizio Wi-Fi a Banda Larga ha di recente (10 novembre 2010) chiamato in causa l'Amministrazione Provinciale come capofila del progetto". Calò e Verdi hanno chiesto al Presidente della Giunta e all'assessore competente di riferire in Consiglio provinciale sul numero delle utenze attivate per il servizio e di conoscere quali misure e interventi siano stati adottati per il miglioramento della qualità del servizio, in merito alla copertura della rete e alla velocità di connessione.
Si chiede anche se il progetto esecutivo della cosiddetta 'fase 2' sia stato presentato da Infracom e, in caso contrario, "di riferire le ragioni che abbiano determinato i nuovi ritardi e le nuove inadempienze e quindi quali misure si intendano adottare nei confronti del soggetto gestore". Un'ulteriore domanda è su quali saranno i nuovi assetti nella gestione, nel controllo, nella verifica del servizio a fronte del previsto scioglimento delle Comunità Montane. "La Giunta provinciale - concludono i consiglieri - credono ancora in quel progetto? Quali concreti interventi si intendono realizzare affinchè il servizio possa divenire realmente efficiente e utilizzabile?".