“Il Festival dei Popoli ha chiuso la sua cinquantunesima edizione vincendo una scommessa che solo qualche anno fa sembrava azzardata: recuperare un rapporto vivo con il pubblico che nel tempo si era allontanato. (La direzione artistica ndr) è riuscita a riportare a Firenze i documentaristi - e non solo quelli con un film nel cartellone - gli appassionati, i cinefili, ma anche produttori e distributori arrivati agli Italian Doc Screenings che quest'anno hanno scelto Firenze come sede. Un incontro cruciale tra professionisti italiani e internazionali su progetti da finanziare e distribuire”. Questo uno stralcio dell'articolo apparso ieri sulle pagine nazionali del Manifesto a firma di Cristina Piccino, che ben descrive il forte impluso che Firenze e la Toscana stanno dando al cinema documentario, alla sua produzione, al suo mercato, nel segno della continuità con le attività portate avanti da 51 edizioni del Festival dei Popoli, che ha chiuso quest'anno con un bilancio straordinario di circa 23.000 presenze. Gli Italian Doc Screenings di Doc/it, tenutisi dal 17 al 20 novembre durante il Festival dei Popoli, hanno fatto registrare a Firenze la presenza di 170 documentaristi iscritti, 53 ospiti stranieri in rappresentanza di TV e istituzioni del settore, 90 progetti iscritti (20 quelli selezionati), 17 rough cut iscritti (di cui 6 selezionati per il Forum pubblico del 20 novembre), 200 film in consultazione alla Mediateca, e 650 meeting ‘1 to 1’ tra produttori e esperti nazionali e internazionali. Altro appuntamento dedicato al genere è stato il 21 novembre, quando si sono tenuti gli Stati Generali del Documentario in Toscana, organizzato dall'Associazione Documentaristi Anonimi, che hanno visto registi, produttori, distributori, rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private, docenti universitari e operatori a confronto sui temi della produzione, distribuzione e formazione.
"E' un momento importante per il cinema documentario in Toscana ed in Italia. Oggi - ha affermato il regista Giovanni Cioni - registi, autori, produttori, istituzioni e privati cittadini si sono incontrati per iniziare un cantiere di discussione e realizzazione di progetti che continuerà anche nei prossimi mesi". Una continuità di attenzione della Toscana nei confronti del documentario confermata dall'Assessore regionale alla Cultura Cristina Scaletti, presente all'incontro: “Continueremo a impegnarci perché la nostra regione continui ad essere sede di produzione documentaristica.
Il documentario è tra l'altro un importante strumento promozionale delle ricchezze ambientali e culturali di questa terra. Per questo manterremo una sezione dedicata nel Fondo regionale per il cinema, e lavoreremo a supporto della distribuzione favorendo, come abbiamo cominciato a fare, la diffusione di tecnologie come il digitale per ridurne i costi”. Ieri, mercoledì 24, si è inoltre tenuto un incontro nell'ambito dei Festival Talks dello Lo Schermo dell'Arte, per fare una riflessione sul crescente interesse mostrato negli ultimi anni dagli artisti per la capacità documentaria dell’arte.
Ciò che è emerso è la necessità degli artisti di una precisa presa di posizione sui temi sociali. Se il documentario d'arte si differenzia infatti dal documentario giornalistico e di informazione per la libertà di interpretazione dell'argomento trattato, è anche vero che esso non si discosta dagli altri documentari nel voler portare alla luce situazioni e criticità sociali.