L'appuntamento è per venerdì e sabato. Il 19 e 20 novembre a Villa Serena a Montaione, in provincia di Firenze, si parlerà di democrazia e partecipazione, di come in Toscana, in Italia e nel mondo i cittadini vengono coinvolti nelle decisioni prese dalle istituzioni e che li riguardano e di come, due anni dopo, la legge toscana pensata per stimolare il coinvolgimenti dei cittadini possa eventualmente essere modificata e migliorata. Con una riflessione collettiva e partecipata naturalmente, in un confronto tra amministratori, operatori, studiosi, associazioni e cittadini.
Tuttavia comitati e associazioni di cittadini hanno ritenuto opportuno non partecipare e inviare agli organizzatori del convegno, ai responsabili politici della Regione e alla stampa una lettera aperta. "Pur essendo stati invitati non intendiamo partecipare direttamente all’incontro del 19 e 20 novembre per non rischiare di essere coinvolti in una valutazione comunque positiva sullo stato della partecipazione in Toscana -scrive Giorgio Pizziolo a nome dei Comitati SanSalvichipuò, contro il Sottoattraversamento AV, Meccanotessile, della Piana fiorentina, Salviamo le Apuane Lunigiana, Versilia, Carrara- Riteniamo infatti che la Partecipazione in Toscana si trovi in una condizione estremamente equivoca e mistificata, e per tentare di contribuire a dissipare questo pericoloso stato di cose inviamo questa breve “Lettera aperta”, con la speranza che la legge e la sua attuazione vengano quanto prima radicalmente cambiate.
Fino dal suo apparire abbiamo criticato la legge che esplicitamente risultava, e si è ampiamente confermata, come una legge di “normalizzazione” della partecipazione, nata apposta per limitare la critica spontanea che nasceva dalla società civile toscana e che tanto preoccupa l’establishment politico dirigenziale regionale. L’intera impostazione della legge è rivolta a questo fine ed in particolare lo sono gli articoli riguardanti gli obbiettivi della legge stessa e più che altro le diverse modalità operative, dai controlli ai finanziamenti alle procedure e alle diverse figure dei controllori.
Abbiamo quindi una legge di comando sulla partecipazione, diretta e promossa dall’alto, rivolta a creare consenso, anziché , come avrebbe dovuto essere, una legge di Promozione della Partecipazione, una legge che favorisse la nascita di esperienze diverse, dal basso, e che, proprio sulla base delle libere sperimentazioni concrete, potesse pervenire ad una crescita sia scientifica che democratica dell’esperienza della partecipazione stessa". La legge toscana due anni dopo E' il secondo anno che a Montaione esperti, cittadini, politica e pubblica amministrazione, non solo italiana, si danno appuntamento nel piccolo comune fiorentino.
Il primo giorno sarà in gran parte dedicato alla legge toscana. L'assessore alle riforme Riccardo Nencini introdurrà i lavori la mattina. Sempre venerdì Stefano Zamagni dell'Università di Bologna spiegherà come crescita, democrazia e partecipazione, una delle lezioni della crisi, possono essere collegate tra loro. Il sabato saranno esaminati anche casi concreti e cosa, dopo l'apertura di un processo partecipativo, èaccaduto: dalla gronda autostradale di Genova al depuratore di Ponte Buggianese nel padule di Fucecchio, per finire agli esempi di urbanistica partecipata di Montespertoli e Lastra a Signa o a quello che succede in altre regioni d'Europa.