Domani mercoledì 17 novembre si svolgerà l’udienza del processo Totaro - Fanciullacci presso la Corte Suprema di Cassazione. La vicenda giudiziaria ebbe inizio il 10 Gennaio 2000 quando, nel corso di una seduta di Consiglio in Palazzo Vecchio a Firenze, l'allora Consigliere comunale di An Achille Totaro, in risposta ad esponenti della Sinistra che avevano esaltato l’operato del partigiano Fanciullacci, dichiarò: “Lo confermo. Fanciullacci si deve definire un assassino. E non solo, Gentile venne colpito mentre era indifeso.
Un’ azione non di guerra, ma l’opera di un vigliacco. Un assassino vigliacco”. In seguito a quelle dichiarazioni, pur non negando che l’omicidio del filosofo Gentile fosse avvenuto per mano di Bruno Fanciullacci, ed esaltando le gesta di quest’ultimo, la sorella del partigiano Giuseppina e le Associazioni Antifasciste della Toscana risposero con l’accusa di diffamazione ai danni del partigiano e della resistenza tutta. Il sen. Totaro fu assolto con formula piena in primo grado dal Tribunale di Firenze il 29 giugno 2007 “poiché il fatto non costituisce reato”.
La Procura della Repubblica di Firenze impugnò la sentenza, facendo ricorso in appello. In quella circostanza la componente toscana di Magistratura Democratica intervenne per contestare la sentenza, esprimendo solidarietà alla sorella del partigiano Fanciullacci. In un secondo momento intervenne anche l’allora Capo della Procura della Repubblica di Firenze il quale anticipò che avrebbe fatto ricorso in appello, senza leggere nemmeno le motivazioni del giudice di primo grado. Nel 2009 in appello è stato dichiarato “il non dover procedere per intervenuta prescrizione” ed il sen.
Achille Totaro è stato condannato al pagamento di 1 euro alla sorella di Fanciullacci. L’avvocato Paolo Florio, che ha seguito in tutti in questi anni la vicenda giudiziaria, ha così fatto ricorso in Cassazione per ottenere l’assoluzione con formula piena, ovvero la conferma della sentenza di primo grado. Domani quindi si svolgerà l’ udienza presso la Corte Suprema di Cassazione in Roma per ottenere la conferma della piena assoluzione.