Roberta Carreri è l´unica milanese dell´Odin Teatret, il gruppo internazionale diretto da Eugenio Barba che ha segnato la scena del Novecento col proprio alfabeto espressivo e l´idea di teatro come arte e scambio, impegno e dialogo tra culture. Con "Sale", basato sulla novella “Lettera al vento” contenuta in "Si sta facendo sempre più tardi. Romanzo in forma di lettere" di Antonio Tabucchi la Carreri propone un'odissea al femminile: una donna viaggia da un'isola all'altra del Mediterraneo alla ricerca di un amato scomparso.
Un fantasma la accompagna e la dirige in una danza sempre più vicina alla consapevolezza di una definitiva lontananza. Sabato 13 novembre, alle ore 17 ad inaugurare l’attività del Teatro Laboratorio Toscana, un corso di specializzazione biennale per attori curato da Federico Tiezzi, sarà una lectio magistralis di Luca Ronconi che, in una conversazione condotta da Gianfranco Capitta, racconterà la sua esperienza sul suo “storico” Laboratorio di Prato e farà una riflessione sulla metodologia e il percorso formativo di giovani attori. Sabato 13 novembre, alle ore 21 Giovanna Marini presenta il concerto "Dal punto di vista dei serpenti".
Il concerto nasce come una esposizione raccontata e cantata della vita religiosa popolare. Molti sono i canti popolari che raccontano la vita dei loro protettori, i santi preferiti, quelli che aiutano la gente a vivere, a superare le difficoltà, le perdite dei cari, anche i piccoli problemi. C’è sempre un santo che aiuti. Nella Cantata “ Dal punto di vista dei serpenti” si cantano questi canti e si giunge a mostrare un’ Italia politeista, il santo ha poteri soprannaturali, è grande amico di Dio, ma col santo patrono si sta più in familiarità, a lui si può chiedere tutto.
Il santo ti scolta. Molti canti raccontano anche della magia, e sono quelli più antichi, sempre con una finale che riprova l’arte magica denunciando la maga o fattucchiera alle autorità, nei racconti emerge sempre un ricorso a forze estranee all’uomo ma a lui amiche. Se una di queste forze invece fa del male, anche se a fin di bene, il racconto stigmatizza immediatamente e propone una morale. Attraverso un nutrito programma di canti popolare arcaici e a molti sconosciuti c’è sempre una comparazione con canti invece approvati dai vari Concili Ecumenici, laude, e Tropi in latino.
Lo spettacolo concerto è vario e ricco di racconti divertenti, interessanti, sempre storici, o del mondo cattolico e cittadino o del mondo rurale, contadino. Non manca uno sguardo all’attuale, dove spesso ci sorprendiamo per l’esistenza di forme canore rimaste ancora nella memoria della gente che credevamo perdute in un mondo così tecnologico e in un certo senso arido. Sabato 13 novembre, alle ore 22:30 ci sarà "Dormire il mondo". La ninnananna come porta universale al territorio dei sogni, un concerto in cui gli artisti del progetto Giving Voice: Stepanida Borisova (Siberia), Mariana Sadovska (Ucraina), Francesca Della Monica (Italia), Giovanna Marini (Italia), Mahsa E Marjan Vahdat (Iran), Teatr Zar (Polonia), Erik Hillestad (Norvegia)) insieme ad altri artisti partecipanti al Festival (Anna Stigsgaard Ares Tavolazzi, Luisa e Silvia Pasello) e ad alcuni esponenti delle comunità locali e straniere di Pontedera canteranno la loro ninnananna. Domenica 14 novembre, alle ore 17:30 Stefano Lombardi Vallauri presenta la conferenza "Nella voce tutto.
Realtà, Corpo e coscienza nell'esperienza musicale" dimostrando che la musica è arte, eros, fisica, politica, tecnica, educazione. A modo suo la musica è ogni cosa. Eppure la musica è anche qualcosa di irriducibilmente specifico, prezioso per il modo in cui non è nient'altro. La voce è il primo e ultimo organo di questa possibilità che hanno gli uomini di accendere l'esistenza.