Ribadendo una vocazione che da sempre identifica la direzione artistica di Roberto Bacci e dei co-direttori della Fondazione Pontedera Teatro, Luca Dini e Carla Pollastrelli, dopo il festival inaugurale, la prima stagione del Teatro Era di Pontedera è significativamente intitolata “Vedute dai teatri” e, tra febbraio e aprile, offre visuali, scorci, prospettive e angolazioni di diversi paesaggi teatrali accostando le opere di maestri, artisti e grandi interpreti della scena a quelle di giovani gruppi in un mix di prosa e danza che attiene evidentemente alla ricerca teatrale e indaga alcune tra le più eccellenti proposizioni della scena contemporanea.
Ci sarà dunque Massimo Castri, uno dei massimi registi italiani, demiurgo dei testi pirandelliani, alla guida di un gruppo di giovani attori per il suo terzo allestimento in 28 anni di un classico come “Così è, se vi pare” (5 febbraio) e ci sarà un’interprete dalla struggente emotività come Mascia Musy (vincitrice da pochi giorni del premio UBU come miglior attrice) a dar voce, in “Ascoltami bene”, alle parole di Etty Hillesum, una giovane intellettuale ebrea olandese (7 febbraio).
A Claudio Morganti, uno tra gli artisti più geniali della scena contemporanea, sarà dedicata una “monografia teatrale” che rende conto del suo lavoro più recente con la nuova compagnia fondata nel 1993 – ci sarà un incontro con l’artista (19 febbraio) e quattro spettacoli: “L’amara sorte del servo Gigi” (16 febbraio), “Mr.
Krapp goes into painting” (18 febbraio) e “Scimmia” (21 febbraio) in cui compare in veste di regista e interprete, e “Il pigiama di Macbeth”, prodotto dalla compagnia Campo Teatrale, interpretato da Luca Stetur e da lui soltanto diretto (22 febbraio) – mentre Danio Manfredini, struggente artista formatosi con César Brie e Iben Nagel Rasmussen, autore di unaricerca teatrale condotta fuori da ogni percorso codificato, apparentemente anarchica, andrà in scena con “Al presente”, un monologo/autoritratto che parla con la deformazione del linguaggio della follia (21 febbraio).
Tra i giovani, mentre Oscar de Summa mostrerà come i testi shakespeariani siano ancora efficacemente attuali rivisitando un classico dei classici con “Amleto a pranzo e a cena” (18 e 19 marzo), la commistione di testo, danza e musica mostrerà come il teatro fisico di Milena Costanzo e Roberto Rustioni si interroghi con “Un cerchio alla testa” sulle capacità narrative del corpo (7 marzo).
E se la danza di Marina Giovannini e Samuele Cardini partirà da una “Pausa Paradiso” per giungere alla scoperta di uno spazio abitato da gesto e da pause, in equilibrio tra opposti (28 marzo), quella di Maria Donata D’Urso condurrà in “Collection particulière” una riflessione sulla pelle come organo autonomo e luogo di relazione (22 marzo).
Ancora, verranno riproposti i lavori dei quattro gruppi selezionati a Fabbrica Europa 2008 ed aiutati a produrre un spettacolo per quell’edizione all’interno del progetto Cantieri Teatrali: Teatro Sotterraneo in “La cosa 1” e Habilleè d’eau in “Stato secondo” (3 aprile), Città di Ebla in “Pharmakos.
Movimento V - Anatomia del Sacro” e Gruppo Nanou in “Sulla conoscienza irrazionale dell’oggetto” (4 aprile).
Due gli interventi produttivi della Fondazione Pontedera Teatro: il debutto di “Mutando Riposa”, uno spettacolo per solo 20 spettatori, diretto da Roberto bacci e interpretato da Savino Paparella e Tazio Torrini, frutto di più di un anno di lavoro condotto a più riprese in Italia ed in Africa, un testo di stefano Geraci che prende spunto da un frammento di Eraclito per indagare il tema dell’origine della coscienza (dal 13 al 29 marzo).
Inoltre, in una coproduzione di Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Pontedera Teatro, Armunia Festival Costa degli Etruschi e Fondazione Fabbrica Europa, Cesar Brie con il suo Teatro de los Andes proseguirà la sua personale rilettura di Omero, allestendo questa volta l’”Odissea” e affiancando al tema del viaggio, dell'esilio, dell'amore passionale e di quello sublimato della nostalgia e della scaltrezza di Ulisse, la ricerca artistica sugli Ulisse di oggi.
Oltre alla parte degli spettacoli, infine, “Vedute dai Teatri” ospiterà due serie di incontri con conferenze e filmati: la prima, intitolata ad una delle figure di spicco dell'avanguardia teatrale del Novecento, “Grotowski tra noi”, a cura di Carla Pollastrelli, dedicherà quattro appuntamenti distribuiti tra gennaio e maggio al regista polacco, la seconda, legata ai temi dello spettacolo “Mutando Riposa”, vedrà tre appuntamenti con interventi di Mino Gabriele, Luigi Lombardi Vallauri; Lorenzo Scarpelli.
Vedute dai Teatri è organizzata dalla Fondazione Pontedera Teatro in collaborazione con Comune di Pontedera, Provincia di Pisa, Regione Toscana e Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il contributo diFondazione Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.