Poco meno di 13 mila visitatori in circa 7 mesi. Ecco il primo bilancio del percorso museale comune "Nel nome di Michelangelo", varato in primavera da Casa Buonarroti e dall’Opera di Santa Croce con lo scopo di proporre al mondo turistico e ai fiorentini un itinerario unico con biglietto cumulativo e servizi integrati, ovvero una moderna formula di gestione e promozione, capace di valorizzare anche la storia secolare e l’identità vera e profonda del quartiere, che dalla Basilica francescana prende nome. Come noto, Michelangelo visse qui a lungo da giovane, volle che la famiglia vi abitasse in un palazzo degno della sua fama (appunto Casa Buonarroti, al numero 70 di via Ghibellina, dove sono custoditi numerosi capolavori) e nella vicina Basilica è sepolto insieme a tanti altri grandi d’Italia.
La contiguità dei luoghi e la statura universale dell’artista hanno dunque suggerito l’operazione Michelangelo. Bilancio e prospettive future sono stati presentati oggi nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il presidente di Casa Buonarroti Eugenio Giani con la direttrice Pina Ragionieri, il presidente dell’Opera di Santa Croce Stefania Fuscagni con il dirigente Giuseppe De Micheli, e il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi. In sintesi: il vantaggio principale dell’operazione Michelangelo sta nel biglietto cumulativo venduto da entrambe le biglietterie al costo di 8 euro, contro i 5 per visitare solo Santa Croce e i 6,5 per la sola Casa Buonarroti.
A trarne vantaggio soprattutto quest’ultima, che dai tradizionali 10 mila visitatori all’anno è già balzata a 13 mila con una previsione annua di 20 mila. Un boom. “Gran risultato”, ha commentato Giani, “Michelangelo sta del resto diventando sempre di più simbolo di Firenze. Lo dimostrano le recenti rivendicazioni del sindaco sulla proprietà del David e lo dimostra anche il convegno internazionale Florens che sta operando vari collegamenti con la celeberrima scultura. E’ dunque bene che anche i fiorentini si abituino a una maggiore frequentazione e a una maggiore conoscenza di questi tesori”. Analoghi i concetti espressi dalla professoressa Fuscagni, che ha spiegato anche i dettagli del bilancio: “La biglietteria di Santa Croce ha iniziato in aprile con 1.072 biglietti cumulativi e gli ingressi sono progressivamente aumentati fino al picco di 2.536 in settembre, per poi scendere a 2.060 in ottobre secondo il normale trend turistico stagionale.
Quella di Casa Buonarroti è invece partita da quota 105 per attestarsi a 137 in settembre e 153 in ottobre. Il pubblico deve ancora familiarizzarsi con la formula, ma siamo già molto soddisfatti e sicuri che queste sono destinate presto a crescere”. A nome del Quartiere Centro Marmugi ha esplicitamente ringraziato le due istituzioni: “Questa iniziativa offre numerosi vantaggi che avranno una positiva ricaduta sia su Santa Croce che su tutta la città. Del resto, parlando di crisi e di economia in bilico, bisogna anche ricordare che l’unico vero antibiotico per i mali d’Italia sono gli investimenti nella cultura.
Casa Buonarroti e Opera di Santa Croce lo stanno facendo, senza schiamazzi, senza urla, ma semplicemente con quanto occorre”. Nel corso dell’anno il progetto si è arricchito di importanti iniziative culturali. Prossimo appuntamento a Casa Buonarroti giovedì 25 novembre, ore 17, per la conferenza di Alessandro Cecchi, direttore della Galleria Palatina e del Giardino di Boboli di Firenze. Tema: La tomba di Michelangelo in Santa Croce.