Un ventennio di vita cittadina raccontato attraverso un’attenta ricerca tra giornali d’epoca e documenti d’archivio per conoscere come è nata la Siena di oggi. “Siena: immagine e realtà nel secondo dopoguerra (1943-1963)”un libro di Massimo Granchi edito dalla Betti Editrice sarà presentato domani, martedì 9 novembre (ore 18) nella tendostruttura allestita nei giardini de La Lizza. L’incontro rientra tra le iniziative organizzate in occasione del secondo Salone degli editori senesi a cura di sienalibri.it e all’interno della XX edizione di Leggere è Volare – Festa del libro per ragazzi e giovani.
Alla presentazione, oltre all’autore, sarà presente Stefano Maggi, presidente Asmos e docente di Storia dello Sviluppo Locale all’Università di Siena. Il libro Un carattere distintivo del municipalismo italiano è l’insieme delle sue “parti locali” e le rispettive marginalità che si tramutano in caratteri specifici quali elementi di forza della storia e dell’identità locale. Il caso Siena è in tal senso piuttosto emblematico in Italia in quanto la città è dotata di un “linguaggio visivo” talmente carico di valori da permettere un’interpretazione autentica della propria origine medievale.
Essa si manifesta negli elementi architettonici ed artistici, in quelli antropologici e sociali, nelle contrade, nel Palio. Risulta possibile, inoltre, riconoscere a Siena l’esistenza di una fitta rete di relazioni umane, istituzionali e culturali che contribuiscono a perpetuare nel tempo i segni della lotta immemore tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione. Questo libro individua, in particolare, un preciso momento storico (1943-1963) in cui la città, dopo quattro secoli di apparente staticità, a partire dalla sconfitta a favore della rivale Firenze nel 1555, rivive contraddizioni storiografiche a lungo taciute, le quali conducono verso il più eloquente rinnovamento strutturale compiutosi negli anni’60 del XX secolo, comunque nel rispetto della tradizione.